Stagione crocieristica a rischio? Tensioni nella maggioranza sull’idea di porto. Si sta scherzando con il fuoco…
BRINDISI – Dietro l’apparenza, prosegue il clima di tensione attorno al porto di Brindisi. Il parere reso dal Comune di Brindisi sul Documento di Pianificazione Strategica prodotto dall’ente portuale, propedeutico alla redazione del nuovo Piano regolatore portuale, infatti, velatamente (ma nemmeno tanto) pone delle ombre sul documento stesso e sulla apparente ritrovata unità d’intenti tra il Comune e l’Authority. A tal proposito, viene allora da chiedersi se il Partito Democratico abbia condiviso il tenore di quel parere, che di primo acchito sembra equilibrato ma che di fatto potrebbe risultare sbilanciato a favore della fazione politica della maggioranza più scettica rispetto alla linea dettata dall’AdSP, ovvero quella costituita dalle formichine di Brindisi Bene Comune.
E il Sindaco, a proposito della visione di BBC, potrebbe trovarsi in difficoltà anche nel giustificare la proposta avanzata da Sogesid di procedere con il tombamento di Micorosa attraverso i fanghi rivenienti dai dragaggi di Sant’Apollinare, funzionali alla realizzazione dei nuovi accosti. La frangia politica alla quale fa capo il Sindaco, infatti, parrebbe ideologicamente contraria a questa soluzione, così come alla realizzazione degli stessi accosti. Ma il Sindaco e BBC sono contrari anche alla realizzazione della cassa di colmata a Costa Morena. Insomma, questi fanghi da una parte devono andare. A meno che non si decida di non effettuare i dragaggi.
A ciò, si aggiungono le nubi che si stanno addensando sulla prossima stagione crocieristica: all’ente portuale è stato infatti chiesto di dotarsi di scanner particolari per il traffico crocieristico, e tali operazioni potranno essere svolte esclusivamente al coperto. Questo vuol dire che l’Authority dovrà realizzare in tempi rapidissimi una struttura leggera: ma sarà possibile tutto ciò alla luce dell’interpretazione fornita dal Provveditorato, secondo il quale pressoché ogni opera risulta confliggente con gli strumenti urbanistici vigenti e quindi non realizzabile se non previa variante all’attuale Prp?
La scialuppa di salvataggio potrebbe giungere dal parere che il Mit è chiamato a fornire per chiarire l’interpretazione e l’orientamento da assumere a tal proposito. Se verrà confermata la visione del Provveditorato, allora saranno dolori per il porto di Brindisi e per il suo futuro immediato.
Tutto ciò, senza dimenticare la contrarietà espressa in precedenza dal Comune sul progetto inerente la realizzazione di una stazione di rifornimento di gnl per navi e tir presentato al Mise da Edison. Un’opera di grande importanza strategica per lo sviluppo di traffici sulla rotta est-ovest, con il porto di Civitavecchia che pubblicamente ha strizzato l’occhio a quello brindisino al fine di creare un asse economico di rilievo.
La sensazione, però, è che si continui a scherzare con il fuoco e che la città rischi seriamente un’implosione economica e sociale senza precedenti. Soprattutto alla luce della transizione energetica ed economica in atto, che culminerà nel 2025.