Adesso il Comune richiede l’intesa Stato-Regione. Patroni Griffi: “Ringrazio l’architetto Carrozzo, ma non mi spiego perché per le altre opere minori non sia stata applicata questa procedura in questi due anni”
BRINDISI – Per la realizzazione della vasca di accumulo a Costa Morena Est, l’ufficio Urbanistica del Comune richiama l’intesa Stato-Regione nel rilascio del parere di conformità urbanistica. Una procedura che l’Autorità portuale ha richiesto per qualsiasi opera, scontrandosi sempre, però, con la richiesta della conferenza di servizi da parte del Comune e della Regione. A seguito di questo cambio di paradigma, Patroni Griffi ha scritto su Facebook: “Ringrazio, e sono sincero, l’architetto Carrozzo per aver confermato – con definitivi benefici effetti nel contrasto alla cosiddetta burocrazia difensiva – ciò che da oltre due anni l’Autoritá ripete come una sorta di mantra. L’autorizzazione alla realizzazione di opere pubbliche deve, necessariamente, svolgersi con il procedimento di cui all’art. 2 del DPR 383/94. Che prevede l’intesa tra Stato e Regione previo mero accertamento di non contrasto dell’opera con gli strumenti urbanistici. Corollario è che il ricorso al diverso procedimento di cui all’art. 3 del medesimo Dpr è illecito, se non in presenza dei presupposti di legge: necessità di variare gli strumenti urbanistici del Comune (variante Prg o Pug), inerzia della Regione nel dare seguito alla intesa nei 60 giorni dalla richiesta. Presupposti nei casi di specie platealmente assenti.
Per inciso negli altri porti del sistema l’intesa è raggiunta e formalizzata in circa 15 giorni.
Le opere nel porto di Brindisi sono tutte conformi agli strumenti urbanistici richiamati dall’architetto Carrozzo (Prg, piano Asi e piano regolatore portuale). Infatti nel porto di Brindisi possono realizzarsi tutte le opere funzionali alla destinazione portuale dell’area e coerenti con la destinazione funzionale delle aree nel Prp (che peraltro è sul punto molto flessibile).
Se così è, ed è per tabulas così, non riesco davvero ancora a spiegarmi perché per nessuna delle opere di cui si è chiesta la localizzazione, tutte minori (tensostrutture, attrezzature di ormeggio, sistemazioni di aree e persino una modesta manutenzione straordinaria di un preesistente immobile da adibire ad infopoint), sia stato possibile – così come imposto dalla legge – pervenire all’intesa Stato -Regione ai sensi dell’articolo. 2 Dpr 383/84, come richiesto espressamente dalla Autorità e come accade non solo in tutti gli altri porti del sistema e nel porto viciniore di Taranto, ma in tutti i porti italiani.
Ne parleremo domani con il ministro. Brindisi ha diritto alla normalità. Un porto come gli altri, dalle straordinarie possibilità se adeguato allo sviluppo attuale dei traffici e del relativo naviglio”.