Vitucci e il temperamento dei suoi: senza la coppa, il futuro della squadra passa dalla gestione di Sutton e dello spogliatoio
BRINDISI – L’adrenalina e la convinzione rivenienti dalla rimonta di 20 punti compiuta in Eurolega solo due giorni fa, la voglia di riscattare la sconfitta subita all’andata e il peso specifico dei punti in palio hanno fatto da sostrato alla prestazione di alto livello mentale sciorinata da Milano al PalaPentassuglia.
Gli uomini di Messina hanno vinto la gara in difesa, condizionando l’attacco biancazzurro come nessuno era riuscito a fare fino ad ora. Milano ha costretto i giocatori dell’Happy Casa ad alzare il loro livello di gioco offensivo, trovandoli di fatto impreparati: non è così automatico, infatti, adeguarsi ad alzare la parabola contro braccia più lunghe, accelerare l’esecuzione di tiro contro piedi più rapidi, assorbire contatti più duri in penetrazione o in fase di tiro.
Tutto questo ha determinato dei momenti di blackout, come nel secondo quarto, quando i padroni di casa hanno segnato un punto in 6 minuti. Lì la partita ha preso il suo indirizzo.
Nonostante tutto ciò, Brindisi ha tirato per andare al supplementare ed ha battuto Milano nella valutazione. La sensazione, oltre i numeri, è però che Milano abbia dominato tecnicamente la gara.
Da monitorare e tenere sotto osservazione, più che quanto accaduto in campo, sono però le dinamiche dello spogliatoio. Vitucci, adesso che la squadra giocherà una sola volta a settimana, avrà il suo gran da fare per tenere a bada questo gruppo. Alcuni atteggiamenti, sinceramente, non sono piaciuti, e fanno ipotizzare che la figura di Sutton possa rivelarsi piuttosto ingombrante nello spogliatoio.
Un esempio: nel quarto periodo, l’ultimo arrivo dell’Happy Casa, visto Martin sul cubo del cambio, ha commesso fallo e si è diretto in panchina senza guardare nessuno, restando fino al termine della gara immobile, con uno sguardo fisso e truce. E per la verità, anche Brown si è reso protagonista di un siparietto poco carino nel primo quarto, quando chiamato in panchina da Vitucci per fare posto a Sutton, ha protestato con il coach, addebitando poi la tripla subita dalla squadra e la palla persa in attacco al cambio effettuato da Vitucci, tanto che Zanelli, per ben tre volte, ha dovuto cercare di placare le eccessive esternazioni di Brown.
Forse è la prima volta da quando Vitucci è a Brindisi che si notano sceneggiate così eclatanti da parte di suoi giocatori. Trattandosi di giocatori con voglia di vincere e personalità, possono essere situazioni fisiologiche, ma con la coppa c’era modo di giocare di più, mentre adesso la settimana diventerà lunga. Molto lunga.
Buon lavoro coach.