BRINDISI – C’è una stella che sta brillando più di tutte in città, è quella di Vito Alfarano. Senza clamori, con tanta umiltà e tanto amore per la sua città e per l’umanità, il coreografo e regista brindisino, dopo diversi anni trascorsi lontano dalla sua terra, ha deciso di rientrare per lasciare il segno.
Vito Alfarano è uno di quei ragazzi che fanno la differenza, che sono capaci di migliorare gli altri, di alzare il livello. I suoi spettacoli rappresentano un balsamo per l’animo umano: d’altronde, solo la conoscenza e l’amore possono smorzare il vento del rancore e dell’intolleranza che sferza l’Occidente e in particolare realtà depresse come Brindisi.
Alfarano fa questo con i suoi progetti: abbatte le barriere, sfonda i muri del pregiudizio. Bisogna avere coraggio ed enorme professionalità per trasformare da potenza in atto ciò che frulla nella sua brillante mente. Trasformare tre detenuti in drag queen per uno spettacolo teatrale, infatti, è quanto di più trasgressivo e potente si possa immaginare; figurarsi metterlo in scena. Lui ci è riuscito nel suo ultimo spettacolo “Giravolta”, ma da quando è tornato a Brindisi, Alfarano ha collezionato altri successi, ricevendo anche meritati riconoscimenti a livello nazionale. La sua compagnia AlphaZTL, infatti, ha prodotto nei mesi scorsi altre rappresentazioni dal detonante impatto sociale. Si ricorderà, ad esempio, lo spettacolo Mare Nostrum, approdato al Teatro Verdi, dove immigrati e studenti dell’IPSIA Ferraris condivisero il palco in uno spettacolo che sensibilizzava sulle morti in mare.
Sempre gli immigrati sono stati i protagonisti di “I have a dream”, rappresentazione ispirata a Martin Luther King, la quale ha superato le sbarre mentali e fisiche del carcere di Brindisi, diventato teatro della rappresentazione.
E proprio la casa circondariale di Brindisi era già stata teatro dello spettacolo “Viola(ta)”, che portava all’attenzione il tema della violenza sulle donne.
La ricetta, insomma, è quella di avvicinare mondi il più distanti possibile nell’immaginario collettivo e metterli in contatto per contaminarli. Il risultato prodotto da Alfarano è una società migliore. Mica poco.
Andrea Pezzuto