Lecce città di mare: progettati parchi acquatici, chioschi e nuovi lidi. Brindisi in netto ritardo…
BRINDISI – “I lotti concedibili previsti nella proposta di Piano portano gli stabilimenti balneari a 27 invece che 17, mentre si perde una sola spiaggia libera con servizi che da 23 passano a 22. Tredici saranno invece i chioschi che sorgeranno lungo il litorale, 9 gli ambiti di divulgazione, 4 strutture sportive, 2 le strutture per giochi acquatici, 9 i corridoi di lancio propedeutici agli sport acquatici”.
È quanto previsto nel Piano della Costa presentato dal Comune di Lecce nel corso di una conferenza stampa. Tale strumento urbanistico serve per disciplinare le destinazioni d’uso delle aree demaniali, e come si può osservare da questo esempio, può rappresentare un primo tassello per rimodulare lo sviluppo della costa, in attesa di una più organica visione che può e deve passare necessariamente dal Piano Urbanistico Generale.
Ebbene, a Brindisi non si parla più di Piano della Costa: eppure la litoranea nord brindisina abbisognerebbe eccome di una nuova disciplina, tra dividenti demaniali da ridisegnare e strutture di potenziale interesse turistico da rifunzionalizzare. Si pensi a tal proposito alle case matte, alle batterie militari, alle torri costiere, alle aree verdi delle quali è disseminata la litoranea nord.
Fino ad ora, però, si è soltanto parlato di fondi Cis, ma di strumenti urbanistici per capire in quale direzione si vuole andare, proprio non si discute.