Tariffe portuali congelate fino al 2020, mentre slitta ancora l’acquisizione del terminal. Sullo sfondo, i numeri di una crisi senza precedenti che metterà sul lastrico migliaia di famiglie
BRINDISI – Entro il 2025, la decarbonizzazione comporterà 2.000 unità lavorative in meno. Anche l’Autorità di Sistema Portuale imploderà se non dovessero registrarsi sviluppi positivi in ambito infrastrutturale e quindi di nuovi traffici, con le entrate che diminuiranno di 4 mln di euro e i costi che diventeranno insostenibili.
In mancanza di novità sostanziali, insomma, sarà indispensabile ridurre i costi per i servizi
istituzionali, connessi al funzionamento dei porti, anche attraverso la significativa riduzione
dei servizi medesimi, avviare mobilità del personale dipendente, e aumentare diritti e tariffe
portuali, con conseguente generazione di una spirale negativa che renderà meno appetibile
l’intera portualità adriatico – pugliese che rischierà di essere tagliata fuori dalle geometrie
logistiche nei prossimi anni.
Il Comitato di Gestione portuale, in questa cornice, ha deciso di sospendere gli aumenti delle tariffe portuali per Brindisi fino alla fine del 2020: tra un anno, sulla base dell’evoluzione delle vicende legate a finanziamenti e infrastrutture in ballo, si deciderà il da farsi, consci comunque che le tariffe non potranno che aumentare per il porto di Brindisi; tutto sta nel capire se a fronte di nuove infrastrutture e servizi o meno.
Una situazione drammatica, insomma, che vede la gestione amministrativa del porto brindisino scontare quotidianamente lentezze e brusche frenate. L’ultima, quella registratasi nel corso del Comitato di Gestione portuale svoltosi nella giornata di ieri, durante il quale il delegato del Comune Alfredo Lonoce ha chiesto un rinvio della votazione sull’acquisizione del terminal privato della famiglia Taveri da parte dell’Autorità portuale a fronte di una necessità di approfondire alcune questioni relative presumibilmente ai costi della compravendita.
Quando tutto sarà più chiaro per Lonoce, il Comitato verrà nuovamente convocato, si spera per l’ultima volta, per assumere finalmente determinazioni sulla vicenda Doc Bi e sull’acquisizione del terminal privato.