Home Cronaca Dal 5 aprile la mostra di Faccincani e Magliozzi a Palazzo Granafei Nervegna a Brindisi
Dal 5 aprile la mostra di Faccincani e Magliozzi a Palazzo Granafei Nervegna a Brindisi
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Dal 5 aprile la mostra di Faccincani e Magliozzi a Palazzo Granafei Nervegna a Brindisi

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Dal 5 al 18 aprile 2025 Palazzo Granafei-Nervegna di Brindisi ospita le opere del pittore Athos Faccincani e del fotografo Alberto Magliozzi con la mostra “Incanto di luce” con il patrocinio del Comune di Brindisi.
Al vernissage, sabato 5 aprile, alle ore 17, saranno presenti entrambi gli artisti e interverrà il Sindaco di Brindisi, Giuseppe Marchionna.

L’opera pittorica di Athos Faccincani e le fotografie di Alberto Magliozzi, pur appartenendo a media artistici differenti, condividono un elemento centrale: la luce. Entrambi gli artisti la utilizzano come linguaggio espressivo per comunicare emozioni profonde e una visione personale del mondo.

Le tele di Faccincani, nato a Peschiera del Garda nel 1951, sono una sinfonia di colori saturi e vibranti. La sua pittura idealizza i paesaggi mediterranei, trasformandoli in luoghi di bellezza eterna. La luce in Faccincani è onnipresente: è calda, avvolgente, quasi divina, dona ai suoi paesaggi una vitalità straordinaria comunicando ottimismo e gioia di vivere. La sua arte è una celebrazione della natura e della vita, un invito a contemplare il mondo con uno sguardo positivo e armonioso.

Al contrario, nelle fotografie di Alberto Magliozzi, originario di Nettuno e classe 1949, la luce assume un ruolo più complesso e sfaccettato, è uno strumento per indagare il lato nascosto delle cose, esprimere messaggi di rottura, capaci di sovvertire l’ordine cristallizzato della realtà. Questa denuncia prende vita attraverso la bellezza del corpo femminile, che viene equiparato alla meraviglia della natura nei suoi molteplici aspetti visivi ed emozionali. Se Faccincani utilizza la luce per esaltare la gioia e la vitalità, Magliozzi la usa per creare profondità emotiva, all’insegna della bellezza, soprattutto quella femminile, creando così un’opera fotografica di comunicazione sociale che colpisce e fa veramente riflettere.