Home Cronaca Acque Chiare: nuova razzia nelle villette confiscate e assegnate al Comune di Brindisi
Acque Chiare: nuova razzia nelle villette confiscate e assegnate al Comune di Brindisi
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Acque Chiare: nuova razzia nelle villette confiscate e assegnate al Comune di Brindisi

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Il villaggio Acque Chiare è stata oggetto di razzia perpetrata ai danni di alcune case confiscate appartenenti al Comune di Brindisi, molte delle quali occupate dagli originari promettenti acquirenti. Si tratta di tutti quegli immobili rimasti all’atto della sentenza nella disponibilità della Società «Acque Chiare Srl» dell’imprenditore Vincenzo Romanazzi.
Sono state divelte porte, finestre, quadri elettrici: il materiale è stato riposto agli angoli dei giardini o delle case lasciate aperte, probabilmente accantonate per un successivo passaggio di raccolta.
In una delle abitazioni posseduta da un promissario acquirente, sono stati asportati condizionatori, rubinetteria e alcuni elettrodomestici. Quest’ultimi sono stati abbandonati all’interno insieme a una scala e ad attrezzi vari utilizzati per lo scasso.
Insomma, una razzia contraddistinta da atti di puro vandalismo che hanno intaccato parti essenziali delle strutture. Probabilmente una azione programmata già nel corso dell’ estate, quando alcuni dei proprietari avevano intravisto strane persone, esterne al villaggio, che si aggiravano nei pressi delle case non abitate ed entravano nei vari giardini.

Negli ultimi tre giorni sono state viste due auto sospette e tre uomini che si aggiravano sempre in zona. Un’azione studiata e perpetrata da tempo, approfittando dell’assenza dei residenti e degli affittuari che dopo il periodo estivo hanno abbandonato il villaggio.
Ma quello che appare più strano è che il villaggio ha un servizio di guardiania che probabilmente non è stato efficiente nel controllo degli ingressi e nel controllo di ronda notturna. Molte villette hanno porte divelte: possibile che nessuno si sia accorto di nulla? E ancora più grave è che questi immobili confiscati sono stati assegnati al Comune di Brindisi che ha l’obbligo della custodia, della manutenzione e gestione. Un danno economico non indifferente. E se si dovesse appurare che nulla è stato fatto per garantire e assicurare la custodia degli immobili potrebbe intervenire la Corte dei Conti. Bisognerà anche capire cosa intende fare di queste proprietà immobiliari l’attuale Amministrazione Marchionna.