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Parla un dipendente della Brindisi Multiservizi: chi doveva agire è stato fermo
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Parla un dipendente della Brindisi Multiservizi: chi doveva agire è stato fermo

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Riceviamo un intervento di un dipendente della Brindisi Multiservizi a seguito del dibattito apertosi con le dichiarazioni dell’ex assessore al bilancio Cristiano D’Errico.

Ho appena letto quanto riportato dall’ex assessore D’Errico a proposito della Brindisi Multiservizi.
Sono un dipendente della Società le cui sorti, questa volta, sembrano davvero senza speranza.
I problemi economici della nostra azienda sono di vecchia data, cominciati con un corposo aumento del personale nel 2000, senza adeguamento dei canoni e continuati con successivi tagli a detti canoni. Il primo a operare in tal senso fu un commissario prefettizio (non ricordo il nome), e le varie amministrazioni succedutesi hanno proseguito sulla stessa strada (i vari bilanci societari stanno lì a dimostrarlo).
Un esempio? il servizio di manutenzione della pubblica illuminazione era a cura della BMS, dopo l’incorporazione dell’altra partecipata Energeko ma, ad un certo punto, è stata affidato ad altro operatore economico e ritornato in subappalto alla Società con ricavi assolutamente inadeguati. Per non parlare dei numerosi lavori richiesti negli anni, ma non riconosciuti o degli aumenti salariali che in tanti si sono affannati a criticare senza però agire per arginarli.
L’eventuale epilogo nefasto della vicenda è da attribuire all’opera di diversi attori, compresi i dipendenti. Non tutti svolgono appieno il loro lavoro, ancora oggi in tanti si rifiutano di attenersi alle disposizioni ricevute. E fra quelli che l’amico Cristiano cita perché in grado di “trovarsi la giornata” in caso di licenziamento, ci sono anche quelli che la mattina si risparmiano perché nel pomeriggio devono andare a lavorare per conto proprio. O che si rifiutano, per lo stesso motivo, di svolgere lavori pomeridiani extra per la società. Come detto in apertura sono un dipendente della Brindisi Multiservizi, che probabilmente sarà sottoposto a provvedimento disciplinare in quanto non autorizzato a interagire con la stampa. E che, altrettanto probabilmente, si attirerà le rimostranze di diversi lavoratori, ma dopo 28 anni passati in questa azienda non accetto più di sentirne parlare male e quasi vergognarmi di farne parte, quando invece dovrebbe essere un fiore all’occhiello al servizio della città.
Forse un intervento della Corte dei Conti farebbe luce sulle vere cause del dissesto.
Ardone Vincenzo responsabile formazione e ff responsabile canile.