Home Cronaca La gelosia dietro un omicidio che il 54enne di Brindisi non voleva commettere. Per difendere Di Levrano arrivano due big dei processi che hanno lavorato nel caso di Yara Gambirasio. Oggi con l’autopsia della moglie altre verità
La gelosia dietro un omicidio che il 54enne di Brindisi non voleva commettere. Per difendere Di Levrano arrivano due big dei processi che hanno lavorato nel caso di Yara Gambirasio. Oggi con l’autopsia della moglie altre verità
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La gelosia dietro un omicidio che il 54enne di Brindisi non voleva commettere. Per difendere Di Levrano arrivano due big dei processi che hanno lavorato nel caso di Yara Gambirasio. Oggi con l’autopsia della moglie altre verità

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Nuovi sviluppi sull’omicidio della 38enne brasiliana Ana Cristina Duarte Correia che lo scorso 7 settembre ha visto finire in carcere il marito 54enne di Brindisi Ezio Di Levrano con l’accusa di omicidio volontario: questa mattina, 17 settembre, ci sarà l’autopsia, eseguita da un perito, ma altre verità – tra cui il movente – si cercano dall’analisi dei telefoni.
Tra le cause ventilate già nelle prime ore si era parlato anche di gelosia tra marito e moglie: elementi (raccontati al suo legale di fiducia dal 54enne in carcere) che potrebbero emergere dai contenuti di messaggi o chiamate e per farlo si sta pensando all’incarico di due consulenti di parte, due big dei processi italiani: Ezio Denti, investigatore privato e Luigi Nicotera, tecnico informatico forense. Entrambi hanno lavorato nel caso di Yara Gambirasio come consulenti di Massimo Bossetti.
Elementi che potrebbero portare a sorreggere, con riscontri effettivi, che si sarebbe trattato di un omicidio d’impeto. Con un movente che avrebbe quindi generato il raptus e poi l’azione che ha portato all’omicidio avvenuto a coltellate, in piena notte, dinanzi ai figli di 14, 12 e 6 anni.
Di Levrano avrebbe confidato al suo legale di voler pagare le sue colpe ma di voler far emergere la verità che l’ha indotto, in un momento d’ira e di rabbia, a commettere un’azione che non voleva commettere.
La bella 38enne brasiliana aveva più volte confidato la sua situazione familiare anche alle amiche, ma la notte dell’omicidio (senza avvisare i carabinieri che giorni prima avevano raccolto i motivi dell’allontanamento dal marito) era tornata a casa per rivedere i figli non pensando a una fine terribile.