Acque Chiare: verso la riattivazione dell’Accordo di Programma con la rigenerazione della costa Nord di Brindisi.
La risposta, positiva, potrebbe arrivare a breve: il lavoro pressante e puntuale con la Regione Puglia del vicesindaco assessore all’urbanistica del Comune di Brindisi dott. Massimiliano Oggiano sta portando i suoi frutti. Già dallo scorso anno, ha operato per riattivare il Piano di Rigenerazione del complesso Acque Chiare che si inquadra nell’ambito di un più ampio progetto di rigenerazione della Costa Nord di Brindisi. L’ Amministrazione comunale intende recuperare, mediante interventi di rigenerazione urbana, insediamenti isolati, nati in parte abusivamente, e che, attualmente, costituiscono un elemento di pressione su una struttura ambientale fragile quale è la fascia costiera. Sebbene, l’oggetto dell’Accordo di Programma riguardi il comparto Acque Chiare, la rigenerazione di questo, come degli altri insediamenti nati più o meno spontaneamente, può avvenire in modo sistemico, mediante la costruzione di una rete in grado di connettere significativamente l’area oggetto di intervento con l’intero contesto in cui si inseriscono.
Come si ricorderà la proposta di piano deriva da una complessa vicenda giudiziaria di rilevanza penale, che ha riguardato la lottizzazione “Acque Chiare” realizzata anni fa, su proposta di un imprenditore privato, mediante la LR Puglia 3/98 (legge poi abrogata da Regione Puglia), e a mezzo di un Accordo di Programma intervenuto tra il detto Imprenditore, Regione Puglia, e Comune di Brindisi, e successiva convenzione attuativa tra Comune di Brindisi e l’Imprenditore per la realizzazione del complesso turistico. Essa comprendeva lotti destinati sia alla parte residenziale sia alla parte alberghiera, nonché aree per servizi relativi a standard urbanistici. La vicenda giudiziaria ha visto, poi, dopo la sentenza del luglio 2019, la successiva confisca operata nel maggio 2020 nei riguardi dei beni un tempo di proprietà della società proponente, successivamente in capo alla curatela fallimentare, fino alla consegna al Comune di Brindisi su disposizione della Corte di Appello di Lecce. In questo scenario, si inquadra il piano di rigenerazione urbana del complesso Acque Chiare inserito, anche nei programmi di rigenerazione urbana che costituiscono il Documento Programmatico per la Rigenerazione Urbana (DPRU), approvato dal Consiglio Comunale nel 2022.
Il piano, presentato, lo scorso marzo, al Consigliere delegato del Presidente della Regione Puglia, prevede la riattivazione dell’Accordo di Programma tra Comune di Brindisi e Regione Puglia e di una serie di interventi, tra cui, cosa importante, la conferma delle destinazioni turistico-ricettive (per accelerare le procedure) nelle more di una rivisitazione generale nell’ambito delle previsioni del redigendo PUG. Ma anche la realizzazione di boschi/parchi e aree verdi; la realizzazione di una strada ciclo-pedonale e una nuova strada veicolare di connessione con il centro abitato; il riposizionamento dei parcheggi, attraverso la realizzazione di due aree di sosta dei veicoli. La proposta di piano mira, altresì, all’individuazione di nuove destinazioni urbane che siano funzionali alla collettività e che in egual modo creino una domanda di fruizione, rendendo attivo il complesso durante l’intero anno.
Si tratta, quindi, di un’operazione importante fortemente voluta e attivata dal Vicesindaco assessore all’urbanistica Massimiliano Oggiano e dal primo cittadino, che starebbe per andare in porto e che darebbe il via all’operazione di rilancio, ma soprattutto di riqualificazione, del complesso Acque Chiare e che darebbe la stura alla riqualificazione di tutta la costa a nord di Brindisi e che oggi, purtroppo, risulta degradata.