Edison, colmata, terminal, recinzione: città in perenne conflitto su investimenti e opere nel porto
BRINDISI – Le associazioni ambientaliste e la Cgil hanno depositato un esposto in Procura, contro il deposito gnl di Edison, nel quale denunciano quelli che, a loro avviso, sono «i tanti rilievi critici che sono stati oggetto di manifestazioni». Domani alle 10,30 le associazioni e il sindacato terranno una conferenza stampa a Palazzo Nervegna nella quale spiegheranno nel dettaglio le loro ragioni.
Quello che si sta consumando sul deposito Edison è solo l’ultimo di una lunga serie di scontri che vedono al centro le differenti visioni di sviluppo del porto di Brindisi. È attesa nelle prossime settimane la sentenza del Consiglio di Stato sul ricorso straordinario al presidente della Repubblica presentato dalle associazioni ambientaliste contro la realizzazione della vasca di colmata di Costa Morena Est. Ma sussistono anche fronti aperti con la magistratura. Ci sono processi in corso, ad esempio, inerenti la realizzazione della stazione marittima Le Vele di Punta delle Terrare. Un’opera progettata quindici anni fa, il cui iter aveva visto raggiunta già nel 2011 l’intesa tra Stato e Regione. Nel 2014, però, venne avviata l’indagine penale che, nonostante varie sentenze poi intervenute per dichiarare l’insussistenza della lottizzazione abusiva, vede ancora pendente una coda giudiziaria, che coinvolge anche il presidente dell’ente portuale, Ugo Patroni Griffi. Ed è dei giorni scorsi la notizia della visita a Palazzo di Città del p.m. Raffaele Casto, che avrebbe acquisito documenti utili per il ricorso alla Corte d’Appello presentato dalla Procura di Brindisi contro la sentenza di assoluzione di vari imputati, tra cui proprio Patroni Griffi, per presunte irregolarità legate alla realizzazione della recinzione di security portuale.