La vittoria auspicata dai tifosi non arriva, impatta a reti bianche contro il fanalino Monterosi e mantiene quantomeno il penultimo posto in classifica.
Partita fisica, estremamente tattica e con pochi tiri in porta, soprattutto nel primo tempo nel quale le squadre si studiano a vicenda e prevale la paura di prendere gol. Del resto, questi sono i classici incontri nei quali vince chi segna per primo, chi inventa una giocata o chi è baciato dalla fortuna per un rimpallo, un tiro sporco o un evento favorevole.
Il Brindisi non ha favorito di tali situazioni, ma ha mostrato almeno una buona solidità difensiva che, però, non è sufficiente per sperare una salvezza sempre più difficile. L’innesto di nuovi calciatori sarà utile per completare la rosa e trovare l’amalgama che oggi era evidentemente assente soprattutto in fase d’attacco.
Nel grigiore del match tuttavia la chance per portare a casa l’intera posta in palio l’ha avuta proprio il Brindisi, quando al minuto 93’ un contropiede avviato da Pinto ha consentito a Calderoni di presentarsi a tu per tu con il portiere laziale che, purtroppo per i biancazzurri, ha chiuso lo specchio della porta e respinto il tiro.
Il Brindisi avrebbe potuto fare di più anche in occasione di altri contropiedi, soprattutto alla luce del fatto che negli ultimi quindici minuti il Monterosi ha schierato una formazione nettamente offensiva, perdendo legame tra i reparti; questo è un appunto che può muoversi alla squadra, talvolta remissiva e un po’ superficiale.
Tra i nuovi acquisti non ha spiccato la prestazione di Labriola, spesso confusionario ma con tanta voglia di prendere in mano il centrocampo adriatico. Trotta ancora molto lontano da quello conosciuto sui campi di serie A, lento e macchinoso. Grintoso Opoola, che ha svariato sul fronte offensivo e aggredito i difensori avversari.
Tant’è. Prendiamo questo punto e attendiamo i risultati delle dirette concorrenti. Torniamo in campo per vincere nella nostra casa, quest’anno violata tante volte. Troppe.
Forza Brindisi!
LUIGI RUBINO