L’industria dell’eolico tra Capo Bianco, Costa Morena e Cerano. Patroni Griffi plaude l’iniziativa di D’Attis
BRINDISI – Come riportato dalla Gazzetta del Mezzogiorno, il presidente dell’Autorità portuale del Mar Adriatico Meridionale è già al lavoro con il suo collega del Mar Ionio per candidare Brindisi e Taranto come poli strategici nazionali nel settore della progettazione, produzione e assemblaggio di piattaforme galleggianti e delle infrastrutture elettriche funzionali allo sviluppo della cantieristica navale. Bisognerà però attendere il 2026 perché Brindisi possa offrire spazi adeguati quali la colmata di Capo Bianco e la colmata di Costa Morena Est.
Patroni Griffi intanto plaude all’iniziativa dell’on. D’Attis (che ha presentato l’emendamento al Dl Energia con il quale i due porti possono candidarsi assieme) di «legare il favor per l’insediamento industriale dell’eolico alla necessità di riconvertire aree che più di altre stanno pagando il costo della transizione energetica. Per Brindisi sarà un costo pesantissimo». Per l’area di Cerano, che ospita la centrale a carbone, il numero uno dell’Authority spiega di aver «previsto nel nuovo Piano regolatore portuale destinazioni per lo sviluppo del settore energetico e quindi delle fonti rinnovabili».