Il Brindisi continua a collezionare brutte figure. Roselli esordisce con una sconfitta
BRINDISI – L’arrivo di mister Roselli sulla panchina del Brindisi non arride agli adriatici che continuano a collezionare brutte figure e, soprattutto, a non tirare, non segnare e non vincere da ben otto partite.
L’ultimo successo in casa del Messina sembra lontano anni luce; lo stesso Messina che ieri ha vinto sul campo del Monterosi Tuscia, portandosi a +4 dal Brindisi che – a questo punto – deve difendere con i denti la penultima posizione in classifica e non sprofondare nuovamente nell’inferno dei dilettanti.
A dire il vero questa partita sembrava poter e dover rappresentare l’inizio di una svolta duratura per il cambio del tecnico e le conseguenti motivazioni nella testa dei calciatori. Speranze, aspettative ancora una volta deluse, se pensiamo al fatto che in una delle rare folate offensive biancazzurre Galano (decisamente tra i peggiori in campo) si procurava un rigore che lo stesso batteva e sbagliava.
Secondo rigore tirato dopo quello di Ganz, medesimo risultato. Il Brindisi sta facendo harakiri e sta scherzando col fuoco perché il tempo passa e, così, anche le occasioni per recuperare. Si potrebbe d’altro canto dire che non sono queste le partite adatte per “risorgere”, ma è anche vero che occorre tentare e portare a sé gli episodi fortunati, cosa che la squadra non riesce ormai a fare da diverse partite, avviluppato da una grigia coltre di apatia, disinteresse per i tifosi e la città, nonché di superficialità.
Ci piacerebbe commentare una prova di forza, magari anche una sconfitta sfortunata e combattuta, ma ad oggi ciò non è concesso. E non è un bel segnale, perché in pochissimo tempo si sta sfaldando un giocattolo che sembrava perfetto dopo il 14 maggio, coeso nei mesi a venire e sinergico tra le varie forze in campo.
Ad oggi invece, l’addio del D.G. Valentini, l’atteggiamento degli undici in campo fanno capire che le situazioni non siano affatto rosee e che il sole stia tramontando inesorabilmente, senza sussulti e senza appello.
Il freddo inizia a campeggiare nei cuori dei tifosi, proprio come in questa fredda serata di dicembre.
LUIGI RUBINO