Sindaco e maggioranza in guerra col mondo intero. Tra la copia e l’originale, a questo punto meglio il Pd e Rossi
BRINDISI – “Anni di rapporti interrotti, di comunicazioni inesistenti e zero collaborazione: è così che il Pd ha condannato Brindisi all’isolamento, mettendo da parte ogni forma di dialogo con le imprese. Eppure, nella nostra città esistono grandi gruppi aziendali che sono un valore inestimabile per la nostra economia e un’amministrazione seria sa quanto bene possa fare valorizzare queste realtà per produrre occupazione e benessere. Ecco, con noi alla guida di Brindisi si riprenderà il filo del dialogo e le grandi aziende saranno protagoniste del cambiamento”. Così il sindaco Marchionna in campagna elettorale. La realtà, però, ha cancellato completamente quei buoni propositi. Infatti, in questi primi mesi di amministrazione, Marchionna ha deciso di alzare il livello dello scontro con enti, associazioni di categoria e grandi industrie.
Dopo che nelle scorse ore da Confindustria era giunta un’apertura per contribuire economicamente alla buona riuscita del Natale brindisino, il sindaco ha ritenuto opportuno definire (in consiglio comunale) il presidente degli industriali “sgarbato e inelegante”. Una frase che è giunta comunque a valle di mesi in cui il rapporto tra le parti ha faticato a decollare. Come se non bastasse, il sindaco ha abbracciato la causa dell’indipendenza della gestione del porto di Brindisi, non valutando le conseguenze nefaste che tale scelta comporterebbe (anche a detta degli operatori portuali) e di fatto creando una frattura con l’ente portuale. Anche perché nelle scorse settimane Forza Italia ha attaccato a testa bassa Patroni Griffi, e nessuno della maggioranza ha ritenuto di dissociarsi. Si fa notare sommessamente che neppure Rossi si era mai sognato di proporre una mozione per l’indipendenza del porto di Brindisi.
Ed anche sul fronte dei rapporti con le grandi aziende non sta andando meglio. Il primo cittadino e la sua sbarazzina maggioranza, infatti, hanno attaccato frontalmente Edison, prima sulla stampa, poi in consiglio comunale, votando la mozione delle opposizioni con la quale si chiedeva, tra le varie cose, la revoca dell’intesa tra Regione e Stato per la realizzazione dell’opera.
Per completare il quadretto, adesso sono partite le minacce a Enel di spegnerle la centrale e di spezzarle le reni (citazione folkloristica). Che, per carità, ci starebbe pure, perché l’indolenza dei grandi gruppi a volte fa perdere la pazienza. Ma può farla perdere a un cittadino, a un consigliere. Non a un sindaco. Peraltro navigato. Peraltro presentatosi in campagna elettorale come interlocutore affidabile delle grandi imprese. E tra l’originale e la copia, si sceglie l’originale. Ogni riferimento al Pd ed a Rossi è puramente casuale.