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Ultima chiamata a Taranto
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Ultima chiamata a Taranto

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Il Brindisi in scena nel restaurato “Iacovone” alle ore 18.30 nel tentativo (arduo) di invertire l’ultimo disastroso trend di risultati culminata nello 0-4 interno contro l’Avellino.

 E’ stata sicuramente una settimana pesante per tutti: calciatori, tifosi, stampa e – non per ultima – la società. La compagine del Brindisi continua a lavorare in silenzio stampa, condotta assolutamente rispettabile, che però non facilita il lavoro degli addetti e rischia di alimentare sospetti e dicerìe che circolano prepotentemente tra i tifosi in questi giorni.

 E’ innegabile che non sia un bel periodo, in cui regna molta confusione. Quando sembrava certo l’addio di mister Danucci sulla panchina, vi è stato un dietro front della società che ha ritenuto opportuno continuare a confermare il tecnico tarantino e ha lasciato trapelare la notizia dell’allontanamento dell DG Pierluigi Valentini.

 Allo stato attuale nulla di ufficiale, solo voci insistenti e presunti malumori che non fanno bene alla città.

 Una cosa tuttavia sentiamo di dirla: se da una parte comprendiamo la scelta di creare una membrana ovattata attorno alla squadra (scelta però non corroborata dai risultati), dall’altro crediamo che la tifoseria meriti anche una certa considerazione e che sia dovuto comunicare in modo trasparente i propositi per l’anno in corso, le prospettive future ed eventuali problematiche che possano minare il cammino in serie C.

 Gli ultras e la tifoseria tutta hanno finora dato segno di grande attaccamento alla maglia, abbonandosi e non facendo mai mancare il sostegno durante le partite. Le contestazioni civili ci sono state, ma sempre a fine match.

 Ci auguriamo che questa sera possa tornare il sorriso per un risultato positivo conquistato nella città dei due mari. Ad attendere il Brindisi una squadra ferita da due sconfitte consecutive che, però, non minano il valore della rosa del navigato Eziolino Capuano.

 Sarà compito di tutti i protagonisti fare quadrato e trovare quell’intesa smarritasi con il rigore sbagliato da Ganz contro la Juve Stabia.

 LUIGI RUBINO