Home Politica La Lega: “Tornare all’Autorità portuale di Brindisi. C’è condivisione tra i consiglieri”. Titi: “Senza carbone è il porto di Brindisi ad avere bisogno di Bari. Meglio l’Autorità pugliese unica”
La Lega: “Tornare all’Autorità portuale di Brindisi. C’è condivisione tra i consiglieri”. Titi: “Senza carbone è il porto di Brindisi ad avere bisogno di Bari. Meglio l’Autorità pugliese unica”
0

La Lega: “Tornare all’Autorità portuale di Brindisi. C’è condivisione tra i consiglieri”. Titi: “Senza carbone è il porto di Brindisi ad avere bisogno di Bari. Meglio l’Autorità pugliese unica”

0

BRINDISI – Dopo le spaccature in maggioranza su Edison (Azione e parte di FdI restano fermamente a favore dell’impianto), rischia di aprirsi un nuovo fronte problematico sulla governance del porto di Brindisi. In consiglio comunale, infatti, il capogruppo della Lega, Ercole Saponaro, ha presentato una mozione con la quale chiede l’impegno di sindaco e giunta affinché pongano sui tavoli istituzionali e ministeriali la questione del ripristino dell’Autorità portuale di Brindisi. Il leghista ha comunque deciso di ritirare momentaneamente la mozione, preannunciando che la riproporrà in occasione della prossima seduta, così da raccogliere nel frattempo ulteriori contributi migliorativi del testo. «Le volontà espresse – ha dichiarato Saponaro – da alcuni consiglieri sono quelle di fornire un contributo per integrare il testo della mozione. Per questo la ritiro momentaneamente. La riproporrò nel prossimo consiglio, firmata da tutti i consiglieri che la condivideranno. Su questo, ho registrato già convergenze. Voglio che la posizione del consiglio comunale arrivi al ministro e al sottosegretario attraverso una mozione in cui si chieda che Brindisi possa tornare ad avere pari dignità rispetto ad altre città». A differenza di quanto accaduto per la mozione Edison, che trovò l’unanimità di tutti i gruppi consiliari, questa volta difficilmente il sindaco Marchionna cederà a pressioni di sorta.
La mozione, tra l’altro, raccoglie lo scetticismo dell’operatore portuale Teo Titi. «Ho sempre pensato che, fissando preliminarmente i dovuti paletti quali ad esempio la rivendicazione di un segretario generale scelto da Brindisi così come ci era stato promesso o (come previsto originariamente dalla riforma Delrio) l’istituzione di un tavolo ministeriale per gestire le logiche del sistema, un’Autorità di sistema portuale unica tra Brindisi, Bari e Taranto rappresenterebbe la soluzione migliore, perché il suo peso politico consentirebbe di attrarre investimenti. Rendere oggi il porto di Brindisi indipendente, con i costi che ci sono da sostenere (tra i quali quelli per la security) e con le entrate provenienti dal carbone destinate ad azzerarsi, è utopia. L’Autorità portuale di Brindisi, infatti, non sarebbe sostenibile dal punto di vista economico-finanziario, dato che il porto di Brindisi ha perso i traffici che lo rendevano ricco. Bisognerebbe prima trovare traffici alternativi. Probabilmente, dopo anni in cui le entrate provenienti dal traffico del carbone hanno alimentato le casse dell’Autorità di sistema e del porto di Bari, adesso siamo arrivati al punto in cui è il porto di Brindisi a necessitare delle risorse provenienti dal porto di Bari».