Emiliano batte cassa per la New Arena. E sullo stadio: “Situazione critica, si parte da zero”
BRINDISI – Per il presidente della Regione, il finanziamento da dieci milioni di euro per la città di Brindisi previsto nel primo Masterplan dei Giochi del Mediterraneo era destinato al «completamento della New Arena», mentre adesso è stato «sostituito con due interventi riguardanti lo stadio ed il vecchio palasport». È una delle «discrasie» che Emiliano mette in evidenza nella lettera che ha inviato al commissario straordinario dei Giochi, Massimo Ferrarese, ed a tutti gli attori interessati dalla manifestazione (Governo, Coni, Confederazione Internazionale dei Giochi del Mediterraneo, presidente del consiglio direttivo del Comitato organizzatore).
Emiliano è andato a toccare un tema che in passato ha visto più volte battagliare l’attuale vicesindaco Massimiliano Oggiano, che ha sempre sottolineato come quei fondi non potessero essere utilizzati strettamente per la New Arena ma solo per le opere a servizio dell’impianto, quali il miglioramento della viabilità. Una posizione che in verità era stata più volte esternata anche dall’ex sindaco Riccardo Rossi, il quale anche nell’agosto scorso ha ribadito che per la nuova struttura erano «previsti 10 milioni di euro per migliorare le infrastrutture di accesso».
Sul punto, il commissario Ferrarese fa sapere che «per quanto riguarda la scelta degli impianti inseriti nel Masterplan, non ho assunto alcuna decisione personale ma mi sono rifatto esclusivamente alle proposte che mi sono state formalizzate dai sindaci. Nel caso di Brindisi, così come poi deliberato dalla giunta comunale, sono stati richiesti la ristrutturazione e ammodernamento dello stadio Fanuzzi e l’ottimizzazione dell’accessibilità al PalaPentassuglia. Progetti che sono stati inseriti nel mio programma delle opere esattamente nei termini in cui sono stati proposti. È evidente – conclude Ferrarese – che ci si è adeguati anche alla scelta effettuata dai vertici dei Giochi del Mediterraneo, nel marzo scorso, di eliminare il basket dagli eventi previsti nel programma». Va osservato, poi, che in campagna elettorale esponenti del centrodestra come per l’appunto Oggiano hanno più volte affermato che se fossero saliti al governo della città, avrebbero fissato un limite temporale entro il quale ricevere risposte certe dalla società impegnata nella realizzazione dell’impianto. Ciò, in quanto «il procedimento amministrativo deve concludersi entro un tempo massimo». Termine che evidentemente non è stato più fissato, dato che il g.m. dell’Happy Casa Brindisi, Tullio Marino, ha dichiarato lunedì che «il progetto va avanti» ma che «dare tempi oggi sarebbe quasi una presa in giro: il nostro interesse è quello di far partire il cantiere il prima possibile ma preferiamo non dire se lo avvieremo tra un mese, sei mesi o due anni».
Emiliano, nella sua missiva, pone inoltre il faro sui lavori allo stadio. Il governatore scrive infatti che «risultano critiche le situazioni dei tre stadi individuati (Taranto, Lecce e Brindisi), in quanto la progettazione delle rispettive ristrutturazioni previste dovrebbe partire praticamente da zero mancando rilievi, saggi strutturali e geognostici e una dettagliata documentazione sullo stato delle strutture».