Amati: “Quarta idea. Se si accoglie lo si fa con civiltà. No al dormitorio di Rossi e dei suoi compagni candidati con Fusco”
BRINDISI – “Se sei nella Brindisi dell’accoglienza e decidi di accogliere, lo devi fare garantendo umanità, civiltà e rispetto delle regole, e non come espediente per un comizio, una foto d’occasione e poi chiudere gli occhi. Per questo sono certo che Pino Marchionna non chiuderà gli occhi sulle condizioni incivili e disumane in cui sono costretti a vivere gli immigrati nel dormitorio di via provinciale San Vito, come invece hanno fatto Rossi e i suoi compagni candidati con Fusco. Chiedo dunque a Marchionna di garantire le condizioni di umanità, d’igiene e il rispetto delle regole, come segno di buona amministrazione, educazione e cuore.”
Lo dichiara il Consigliere e commissario regionale di Azione Fabiano Amati.
“È stata offuscata anche l’immagine della Brindisi accogliente e del grande cuore dei suoi cittadini.
Sono due anni che mi occupo di questo problema. Giunsi addirittura a scrivere al Prefetto, scoprendo pure la condizione di difficoltà che il disinteresse comunale scaricava sulla Asl e sulle forze dell’ordine.
La situazione del dormitorio era ed è vergognosa, salvo qualche provvedimento tampone, condito dalle solite parole di buone intenzioni, per contrastare periodico clamore.
È una situazione vergognosa anzitutto sul piano della dignità umana e delle più basilari condizioni di vita e della decantata accoglienza dei migranti.
Cosa avrebbero detto e fatto Rossi e i sui compagni candidati con Fusco se tale situazione fosse verificata in alloggi di servizio gestiti da privati? Sarebbero ovviamente insorti con ordinanze, presidi, sit-in ecc., perché per loro il bene lo si fa solo se incombe sulla responsabilità degli altri e non sul proprio lavoro e le proprie pene.
È una situazione vergognosa anche sul piano del decoro di quell’area della città, dell’immagine del nostro capoluogo di provincia, di tutti i cittadini che legittimamente sono preoccupati da tutto questo.
Questa condizione non si può più tollerare. Il dormitorio deve esistere come luogo di accoglienza e solidarietà, nessuno lo discute almeno sino a quando non si trovano soluzioni migliori, ma all’unica condizione che siano garantite le condizioni minime della civiltà.
Sono certo che Pino Marchionna, il già sindaco simbolo della Brindisi che accoglie, terrà conto di tutto questo.”