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Gli anticorpi della politica brindisina funzionano: continuate così
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Gli anticorpi della politica brindisina funzionano: continuate così

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BRINDISI – Mancano poco più di 48 ore alla scadenza del termine per la presentazione delle liste (c’è tempo fino alle ore 12 di sabato). Il tempo per effettuare ancora un po’ di pulizia nelle liste, dunque, ci sarebbe. Ma la sensazione è che, almeno nelle coalizioni principali, tutto sommato siano scattati gli opportuni anticorpi.

A sinistra, infatti, c’è la giusta tensione sulla questione morale grazie al lavoro svolto da Riccardo Rossi, che ha contaminato positivamente un Pd che aveva qualcosa da farsi perdonare e che oggi presenta una lista con tante donne, con giovani, con facce pulite. E poi ci sono Roberto Fusco e il M5s a rappresentare una garanzia sotto questo punto di vista.

Anche a destra l’auspicato patto tra Fabiano Amati e Mauro D’Attis imperniato su una comune idea di città e sulla necessità di presentare un progetto più pulito possibile (patto supportato anche dalle dichiarazioni pubbliche del commissario cittadino di FdI, Cesare Mevoli) pare stia sortendo i suoi effetti. D’Attis – e pazienza se suonerà come una sviolinata – sta dimostrando quanto sia importante avere un valido parlamentare del territorio. Oltre alla costante azione di pungolo, di vigilanza e di raccordo con il governo su questioni di vitale importanza per la città come il porto, l’industria e lo sviluppo turistico, D’Attis ha dato seguito alle promesse del settembre scorso spendendosi affinché a destra venisse proposto un progetto politico credibile, riuscendo a mantenere i nervi saldi, respingendo gli assalti alla diligenza e mostrando una caratura politica alla quale ci eravamo disabituati.

Ci si è sempre lamentati dello scarso peso politico di Brindisi: ebbene, riunire in una stessa coalizione (di colore simile a quella del governo e con idee di sviluppo omogenee) un parlamentare e un consigliere regionale sensibili alle questioni dello sviluppo di Brindisi, mettendoci a capo un candidato sindaco di pregevole spessore culturale e politico come Marchionna, non è un’operazione banale. È un’operazione che in tempi più bui in molti avrebbero agognato.

Finite le belle parole – che se le porta via il vento -, sarà il campo a parlare. Un primo riscontro, tuttavia, lo si avrà già quando saranno noti tutti i nomi che comporranno le liste. Che conteranno più dei programmi, la cui assenza stona ma non deve preoccupare, dato che mai nessuno li ha rispettati.

L’augurio più grande che si possa fare a noi brindisini è che vinca il migliore. Non il meno peggio. Chissà…