Il caso – Rossi: “No a riscossione aggressiva” ma intanto partono i fermi amministrativi. Lo Martire: “Mente sapendo di mentire”
BRINDISI – La situazione finanziaria del Comune di Brindisi sarà uno degli argomenti caldi della prossima campagna elettorale, che si concluderà con il voto del 14 e 15 maggio. Tra un comizio e l’altro, infatti, ai cittadini non in regola con i pagamenti dei tributi comunali potrebbe giungere un preavviso di fermo amministrativo. In pratica, a chi non paga viene bloccato un bene mobile, ad esempio l’auto. Ciò starebbe avvenendo a dispetto delle dichiarazioni rilasciate dal sindaco Riccardo Rossi in occasione della conferenza stampa indetta per spiegare le ragioni alla base dell’incremento della tassa sui diritti d’imbarco aeroportuali. «La capacità di riscossione in questo momento non sta incrementando perché è vero che noi potremmo fare una politica molto più aggressiva, ma qualcuno se la sente, in queste condizioni sociali, di fare ai nostri cittadini quello che faceva Equitalia?», si fece scappare il primo cittadino.
Una frase che non passò inosservata alla consigliera di opposizione Carmela Lo Martire, la quale rintuzzò che «sottrarsi all’attività di riscossione sfavorisce per primi i cittadini onesti e non benestanti» e che «è ormai noto che la Corte dei Conti si esprime negativamente sui piani di riequilibrio soprattutto quando la capacità di riscossione resta bassa», vedi «la relazione dei giudici contabili sul Piano di riequilibrio del Comune di Lecce, che venne bocciato principalmente a causa della bassa riscossione delle entrate da recupero dell’evasione». Lo Martire, nei giorni scorsi, ha però scoperto altro. «Che quella esternazione del sindaco – ci riferisce la consigliera – fosse una boutade era evidente sin da subito. La declamata volontà politica di non pressare i cittadini e non agire in maniera aggressiva per il recupero dei tributi non è assolutamente corrispondente al vero. Ho infatti appreso dagli uffici comunali che entro la fine dell’anno sono previsti molti fermi amministrativi. Questo è comprovato dalla circostanza che a dicembre è stato anche creato uno sportello con il compito di contattare i cittadini, preannunciando per l’appunto azioni esecutive. Se non si agisse in questo modo, d’altronde, interverrebbe la prescrizione per le cartelle esattoriali e ci sarebbe anche la responsabilità del concessionario del servizio di riscossione. Tutto ciò non poteva non essere noto al sindaco». Insomma, volontà politica e strettoie normative cui è soggetta la parte tecnico-burocratica non paiono andare a braccetto. Tra l’altro, come lasciato intendere dal sindaco, è probabile che le grandi scelte in ambito finanziario saranno compiute dalla prossima amministrazione. La rimodulazione del Piano di riequilibrio deve essere presentata entro il 31 marzo ma prima si deve raggiungere un accordo con il governo sull’utilizzo dei circa quattro milioni previsti dalle maggiorazioni sull’addizionale Irpef e sulla tassa aeroportuale. «Non so – disse Rossi l’11 febbraio – se sarà questa amministrazione a chiudere l’accordo con il governo e riformulare il Piano di riequilibrio perché ormai manca poco. Non è che possiamo convocare a maggio il consiglio comunale per approvare il Piano di riequilibrio». Tagliare i servizi, razionalizzare sulle partecipate, aumentare imposte e tasse? Ai prossimi candidati sindaco il dovere di esprimersi.