Lo Martire: “Rossi ammette candidamente che non vuole contrastare l’evasione. Frase incredibile e penalizzante per i cittadini onesti”
BRINDISI – L’ha detto davvero. Il sindaco Rossi, dopo aver affermato che non incrementare la tassa aeroportuale e l’addizionale Irpef potrebbe esporre gli amministratori a responsabilità davanti alla Corte dei Conti in caso di dissesto, ha candidamente ammesso che la capacità di riscossione del Comune resta bassa per volontà politica: «Il Comune potrebbe adottare politiche più aggressive ma non ce la sentiamo», si è incredibilmente lasciato sfuggire il sindaco. Una frase che rivela intanto una non corretta visione della equità fiscale, che esiste solo se tutti pagano quanto dovuto. Sottrarsi all’attività di riscossione, infatti, sfavorisce per primi i cittadini onesti e non benestanti, sempre più vessati a causa del cortocircuito innescato proprio dal lassismo scientificamente adottato da politiche come quelle enunciate da Rossi. D’altronde, che il Comune – a differenza di quanto avviene a Lecce, dove si incrociano i dati a beneficio delle casse comunali e della percentuale di differenziata – non abbia grande interesse (ed oggi si scopre anche la volontà!) a stanare gli evasori è riscontrabile dal fatto che vi sono strade, sempre le stesse, trasformate sistematicamente in discariche .
Ma l’affermazione del sindaco è (più che) opinabile anche perché è ormai noto che la Corte dei Conti si esprime negativamente sui piani di riequilibrio soprattutto quando la capacità di riscossione resta bassa. Si legga, a tal proposito, la relazione dei giudici contabili sul Piano di riequilibrio del Comune di Lecce, che venne bocciato principalmente a causa della bassa riscossione delle entrate da recupero dell’evasione. Basterà dunque alzare ulteriormente le tasse per schermare il Comune di Brindisi da ogni giudizio negativo della Corte dei Conti e da ogni responsabilità, anche in presenza di un’attività di riscossione carente per dichiarata volontà politica?
Tra l’altro, ci sarebbero da rispettare gli impegni sul taglio dei costi dei gettoni di presenza dei consiglieri, stimato in 150.000 euro ed inserito già nel Piano di riequilibrio del 2020. Invece il Comune continua tranquillamente a disattendere quell’impegno, visto che –in conseguenza dell’aumento della sua indennità- è aumentato anche il tetto massimo mensile delle indennità per i consiglieri per commissioni e consigli, che va oggi commisurato all’aumento delle indennità di sindaco, giunta e presidente del consiglio. Solo che i maggiori costi per questi ultimi vengono coperti dal governo, per i consiglieri (se vi saranno) invece si deve attingere dalle casse dell’ente comunale.
Il sindaco, pertanto, si concentrasse sulle cose che davvero espongono a responsabilità ed a rischi di dissesto e riveda la sua posizione sull’aumento della tassa aeroportuale, come tutti gli amministratori e gli addetti ai lavori salentini gli stanno chiedendo.
Carmela Lo Martire, consigliera comunale