Nel Dpp anche la soluzione per Acque Chiare, un altro stadio e una nuova zona industriale
BRINDISI – Domani mattina sarà discusso in Consiglio comunale il Documento programmatico preliminare al Piano urbanistico generale. Il documento era stato completato dall’ufficio Urbanistica già nel febbraio del 2021 ma poi è rimasto chiuso nei cassetti per due anni. Tuttavia, il Dpp che verrà portato nell’assise comunale sarà abbondantemente modificato da un mega-emendamento di dieci pagine presentato da tutte le forze di maggioranza. Tra le novità contenute, spiccano quelle riguardanti lo sviluppo del litorale nord e del villaggio ex Acque Chiare. Viene previsto, in particolare, che «per insediamenti turistico-ricettivi e servizi di somministrazione si potranno prevedere insediamenti sostenibili e a bassissimo indice oltre i 300 metri dalla linea di costa, privilegiando il recupero di ruderi e spazi abbandonati». Riguardo il villaggio al centro di una pluriennale vicenda giudiziaria, viene invece previsto «il recupero urbanistico di tale complesso» attraverso «la riformulazione dell’accordo di programma firmato da Regione Puglia e Comune di Brindisi» così da «giungere ad una destinazione urbanistica mista turistico-ricettiva e residenziale, il cui recupero avverrà mediante il piano di rigenerazione urbana oggi in fase di predisposizione». Inoltre, l’emendamento prevede la «delocalizzazione dello stadio esistente su un nuovo sito da individuare in contrada Masseriola», la «delocalizzazione della casa circondariale», una «nuova area cimiteriale» e «un’area per agevolare la localizzazione di insediamenti produttivi di industria e artigianato che consenta un ampliamento delle possibilità di sviluppo».
Vi è poi un secondo emendamento il cui contenuto si presenta d’interesse squisitamente politico. In calce allo stesso, infatti, manca la firma del movimento del sindaco, ovvero di Brindisi Bene Comune. L’emendamento si riferisce ad un passaggio contenuto nel Dpp inerente la stazione marittima che ospita gli uffici dell’Autorità portuale. Ebbene, la frase in oggetto venne considerata dall’Autorità portuale a «carattere altamente diffamatorio». Per tale motivo, le forze di maggioranza – con l’eccezione di Bbc – propongono nell’emendamento di cassare tale frase attualmente contenuta nel Dpp, dove viene scritto che la stazione marittima è «attualmente mortificata dagli impropri interventi attuati dalla struttura tecnica dell’Autorità di sistema portuale» e che «il progetto esecutivo già appaltato dalla medesima struttura continua a compromettere». A completare il quadro, c’è da sottolineare come per l’ente portuale il Dpp portato in Consiglio comunale sia nullo poiché vi è «una evidente esondazione dalla propria finalità e una invasione nel campo di altri strumenti speciali di programmazione/pianificazione segnatamente di competenza esclusiva di questa Autorità». Il che determinerebbe per l’ente portuale una «violazione di norma imperativa di legge che espone a nullità il documento e lesiva di prerogativa dello Stato riservata esclusivamente alle Autorità di Sistema Portuale».