BRINDISI – Oramai si sprecano le interviste a commercianti e cittadini brindisini che raccontano della loro decisione di trasferirsi a Mesagne. Purtroppo non sono solo suggestioni giornalistiche; i numeri suffragano questi racconti.
È comprensibile, allora, la soddisfazione del sindaco di Mesagne quando mette in luce il trend demografico positivo per la sua città registrato dal 2020 al 2022 e rivendica che la strada tracciata (ovvero le politiche messe in campo) è quella giusta.
Il sindaco di Brindisi, di converso, può rivendicare dall’inizio del suo mandato ben 3.000 abitanti in meno. Complimenti, major! Un dato che fa ancora più male se si guarda, oltre che a Mesagne, anche alla vicina Lecce, che dal 2018 ad oggi ha guadagnato mille abitanti in più.
Ovvio che non sia tutto merito o colpa di un’amministrazione o di un sindaco e che ci siano anche situazioni socio-economiche pregresse che pesino su questi dati demografici, ma avendo visto all’opera questo sindaco del no e questa grigia amministrazione, non ci sorprendiamo di certo che Brindisi si spopoli ed altre città limitrofe crescano.
È stata particolarmente felice la constatazione consegnata ieri alla platea del Rotary Club di Brindisi dal presidente dell’Autorità di sistema portuale Ugo Patroni Griffi, il quale, nel ricordare che Bari risulta la terza città d’Italia scelta come home port per le crociere, ha specificato che il merito non è di certo dell’ente portuale ma del sindaco e dell’amministrazione che hanno reso attrattiva la città.
A Brindisi dobbiamo invece accontentarci dei tristi selfie del sindaco nei desolati giardini – a fatica – manutenuti da questa amministrazione, che di questo passo saranno abitati solo dagli animali. Vuoi mettere?
Gianluca Quarta, Consigliere comunale Forza Italia