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Intervento di Serra su ACT Blade, bilancio e consorzio servizi sociali
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Intervento di Serra su ACT Blade, bilancio e consorzio servizi sociali

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BRINDISI – Niente di nuovo sul fronte comunale.

1. BILANCIO

La città di Brindisi è in una emergenza cronica in tema di bilancio.

Come evidenziò lucidamente l’ormai ex assessore al bilancio Francesco Saponaro, durante una seduta del consiglio Comunale, Brindisi sostiene spese “fuori standard” in alcuni settori.

Tradotto: a Brindisi spendiamo più della media delle città italiane per garantire alcuni servizi di cui non si ha nemmeno contezza di qualità ed efficacia.

Con un barlume di lucidità mentale si punterebbe a razionalizzare le spese; a Brindisi si aumenta l’addizionale IRPEF e si introduce la tassa comunale sugli imbarchi aeroportuali.

2. SVILUPPO

Per fortuna i NO allo sviluppo si sciolgono come neve al sole.

La vicenda ACT Blade ci insegna che i paladini del NO dovrebbero approfondire le normative che tanto richiamano. Facile trovare vincoli, difficile per loro trovarne l’ambito di applicazione. E così si scopre che il NO al primo insediamento industriale brindisino in area ZES (peraltro provvisorio) era espresso richiamando vincoli non applicabili in area portuale. Brindisi ha un PORTO qualcuno dovrebbe farsene una ragione.

3. CONSORZIO SERVIZI SOCIALI

Restano da approfondire le vicende sul consorzio dei servizi sociali.

a) ANAC ha evidenziato che la Sindaca di San Vito dei Normanni non poteva essere presidente del Consorzio dei servizi sociali poiché un politico non può avere poteri di nomina e gestionali in un consorzio tra Enti Pubblici.

b) i consigli comunali di Brindisi e San Vito modificano lo statuto del consorzio trasferendo il potere di nomina al consiglio di amministrazione (composto anche esso da soli politici).

c) il consiglio di amministrazione nomina l’ “ufficio di piano” e il direttore al quale viene attribuito il potere di determinare il trattamento economico accessorio (vantaggio economico per i nominati).

Qualcuno mi spieghi perché se un politico nomina da solo qualcuno è incompatibile mentre se a fare determinate nomine sono più politici insieme (con l’avallo di due consigli comunali) l’incompatibilità scompare.

Post Gianluca Serra, ex capogruppo M5S