BRINDISI – Non bastava la chiusura definitiva dell’asilo comunale di Santa Chiara e quella temporanea della struttura di Via Modigliani al quartiere Sant’Elia per il crollo del controsoffitto. Non era stata sufficiente la stucchevole diatriba sulle responsabilità di questo ultimo evento tra Amministrazione Comunale e cooperativa affidataria del servizio cui, stante l’articolo 5 del capitolato di oneri, spetta solo la manutenzione ordinaria degli immobili ricevuti in concessione. Ora altre due tegole si abbattono, rispettivamente, sui genitori e sui dipendenti della cooperativa. Da un lato si scopre che la Regione Puglia ha negato a 66 famiglie la possibilità di accedere ai voucher regionali con la conseguenza che ora dovranno corrispondere per intero la tariffa indicata in sede di gara dalla cooperativa affidataria del servizio. Dall’altro si viene a sapere che agli operatori non viene corrisposto da settembre lo stipendio dovuto e si vorrebbe applicare una sospensione della retribuzione per i periodi di inattività degli asili, ipotesi assolutamente non contemplata dal contratto collettivo nazionale di lavoro che la cooperativa affidataria del servizio è tenuta ad osservare. Insomma vi sarebbero tutte le condizioni per applicare la clausola risolutiva espressa prevista dall’articolo 17 del capitolato d’oneri e tornare alla gestione diretta degli asili da parte della Amministrazione Comunale. Cosa che avevamo auspicato sin dal maggio del 2021 evidenziando tutti i rischi connessi alla scelta di privatizzare la gestione degli asili nido che costituivano un fiore all’occhiello del Comune di Brindisi. In questo quadro le notizie che giungono riguardo agli asili nido tanto a livello nazionale che regionale non lasciano affatto tranquilli. Il piano asili nido inserito nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza stà subendo dei ritardi incredibili nella sua applicazione con l’ennesimo rinvio al 31 maggio 2023 della scadenza del bando con cui è stato previsto il finanziamento per la realizzazione di circa duemila asili nido da parte dei Comuni italiani. Il rischio è che si perdano le risorse stanziate per questo intervento, pari complessivamente a 4,7 miliardi di euro. Dall’altro dall’Atlante dell’infanzia a rischio in Italia, diffuso da Save the Children in vista della giornata mondiale dell’infanzia e dell’adolescenza prevista per il 20 novembre, si scopre che in Puglia solo l’8,8% dei bambini accede agli asili nido pubblici o convenzionati e che il 35% delle famiglie in cui vivono bambini pugliesi si trova in uno stato di povertà relativa. Di fronte a questo quadro allarmante non resta che augurarsi che l’Amministrazione Rossi faccia, finalmente, “qualcosa di sinistra”, per parafrasare Nanni Moretti. Riassuma la gestione diretta degli asili nido, sia pure avvalendosi di cooperative in possesso dei requisiti di legge, e impieghi risorse proprie per consentire alle famiglie escluse dai voucher regionali di far frequentare l’asilo ai propri figli.
Il Capogruppo PRI
(Gabriele ANTONINO)