Antonucci: “Roulette Sanità: puntata speciale sul PNRR, ma ancora nulla su partoanalgesia, pronto soccorso e liste d’attesa”
BRINDISI – Il PNRR sembra essere la panacea di tutti i mali.
Con non poca perplessità, si apprende dal comunicato ufficiale della ASL di Brindisi che si tratta di ‘un pacchetto piuttosto corposo di interventi che consentiranno di ammodernare la sanità brindisina proiettandola verso il futuro’. Un futuro ricco di obiettivi: rafforzare la prevenzione e i servizi sanitari sul territorio, digitalizzare il sistema sanitario, garantire equità di accesso alle cure e molto altro ancora.
Insomma, l’anno zero della sanità brindisina.
Sì, perché sembra che qualcuno voglia trascrivere una linea retta sui problemi e le inadempienze dei servizi sanitari del capoluogo finora sotto gli occhi di tutti, mettendo un punto zero, oltre il quale ci si proietta in un mondo fantastico di ospedali di comunità, case della salute, tecnologie all’avanguardia, medici contenti e pazienti soddisfatti.
Una specie di Lego dove, mattoncino dopo mattoncino, si gioca alla migliore vetrina possibile.
Un modo di fare che Brindisi purtroppo ben conosce, a firma Emiliano: quando c’è nell’aria odore di meriti, ecco che è prudente mettere la polvere sotto il tappeto.
Ma se torniamo alla realtà, in tutta la sua crudezza, ‘scopriamo’ che bisogna attendere lunghi mesi per accedere a diversi esami diagnostici, che molte delle tecnologie presenti nell’ospedale Perrino sono ormai obsolete, che un’urgenza in pronto soccorso può attendere anche 24 ore, che dopo due anni di ‘lotte’ e sollecitazioni non è ancora stato attivato il servizio di partoanalgesia presso l’ospedale di Brindisi, che tutte queste inefficienze accrescono il fenomeno della mobilità passiva, spingendo i pazienti verso altri ospedali regionali.
Ma soprattutto, e arriviamo al nodo cruciale della questione, non c’è personale medico e infermieristico sufficiente a soddisfare la domanda da parte dei cittadini.
Basti pensare che lo scorso anno era stata proprio l’azienda ospedaliera del capoluogo a dichiarare impossibile l’avvio del servizio di partoanalgesia a causa della carenza di anestesisti specializzati.
Ed oggi, a distanza di qualche mese, è in pole position nella riorganizzazione della assistenza ospedale-territorio.
Qualcuno ha indetto concorsi per accrescere il personale?
Con quali risorse umane si farà fronte agli ospedali di comunità? E come saranno gestite? E chi rimarrà invece nell’ospedale Perrino?
Sovviene difficile credere oggi in una trasformazione d’emblée della sanità brindisina poiché, negli ultimi anni, è stata vittima di una gestione regionale del tutto ‘baricentrica’, poco attenta ai bisogni dei cittadini e indifferente rispetto alle tante richieste di aiuto da parte di medici, infermieri, istituzioni locali, partiti politici, cittadini.
Il PNRR è certamente una opportunità, ma solo se a guidarlo è la chiara volontà di intervenire con visione nel processo di crescita e innovazione sanitaria e se la gestione includerà entro i tempi del piano il completamento delle procedure di assunzione del personale aggiuntivo da dedicare ai nuovi servizi.
Diversamente, si contribuirà solo alla costruzione di bellissime cattedrali nel deserto, che certamente faranno felice il Presidente Emiliano, ma che in alcun modo gioveranno alla nostra comunità che ha tanto bisogno di servizi assistenziali efficienti.
Livia Antonucci Coordinatrice cittadina – FI Brindisi