Macina: “Cluster portuali dà occupazione a duemila lavoratori diretti, basta superficialità di alcune istituzioni. Reindustrializzazione e formazione per rilanciare il porto”
BRINDISI – Lo sviluppo della portualità è un tema su cui mi sono da subito impegnata da parlamentare, consapevole del fatto che il porto di Brindisi sia per la città una risorsa da valorizzare. Più volte ho incontrato gli operatori portuali, non solo in questo periodo di campagna elettorale.
In molti, comprese alcune istituzioni, si pongono con un’incredibile superficialità rispetto ad un cluster di operatori che dà occupazione a duemila lavoratori diretti, senza considerare l’indotto.
Numeri che rendono tale settore, assieme al comparto industriale, la spina dorsale dell’economia locale: non c’è porto senza retroporto e quindi senza industria. Questo concetto mi è sempre stato ben presente e dovrebbero tenerlo a mente tanti altri.
L’impegno per agevolare la realizzazione di opere infrastrutturali strategiche e contrastare la visione miope di alcune istituzioni non è mai mancato né mai mancherà. Mi sono spesso interfacciata con gli uffici ministeriali per snellire i tempi burocratici.
Lo scoramento degli operatori portuali, costretti a reinventarsi continuamente o addirittura a portare investimenti e know-how in altri porti, è il termometro della gravità della situazione che vive la città e dovrebbe spingere i rappresentanti politici ad una seria riflessione sul futuro che attende questo territorio, anche alla luce degli impatti occupazionali negativi che genererà l’imminente decarbonizzazione. Un problema che dovrà essere contrastato attraverso una seria politica di reindustrializzazione ma anche mediante più accurati strumenti di formazione.
Uno di questi è il Myc, da me fortemente voluto in questa città, che trasformerà Brindisi in un hub per l’economia del mare ed il turismo grazie ad un corposo ed articolato progetto che prevede ingenti stanziamenti di fondi. Anche attraverso la formazione di figure professionali richieste da questo territorio si potranno rafforzare la vocazione imprenditoriale e le competenze degli under 35 recuperando i neet (inoccupati che non studiano) ed inserendoli nel mondo del lavoro.
L’obiettivo è quello di incrociare la richiesta di figure professionali che viene dall’economia del territorio con la formazione ad hoc.
Tutto ciò ha rappresentato e rappresenterà il mio impegno concreto e costante per il territorio.
Anna Macina, candidata collegio plurinominale Camera Brindisi-Lecce per Impegno Civico