Rossi spiega i suoi No: “Grandi impianti chiamano grandi impianti, così la classe imprenditoriale non cambierà mai”. Cellie: “Nel comitato del Sì anche rosticcerie, la dice lunga”. Forza Italia isolata
BRINDISI – L’opposizione si spacca sul rigassificatore: l’odg di Forza Italia ottiene solo il sostegno di Idea. Rossi: «Autocandidatura frutto di interessi: qui classe imprenditoriale legata ai grandi impianti». Quarta: «Pd ambiguo e indifendibile»
Il Consiglio comunale boccia l’ordine del giorno proposto da Forza Italia per “candidare” la città ad ospitare una nave rigassificatrice. O meglio, la votazione effettuata, che aveva visto soli quattro voti favorevoli (quelli dei due forzisti Quarta e Cavalera e del consigliere di Idea Loiacono per l’opposizione; quello del renziano Guadalupi per la maggioranza), è stata successivamente annullata perché ci si è accorti in ritardo che mancava il numero legale, essendo presenti in aula solo 16 consiglieri (avevano votato contro 8 consiglieri, tra cui quelli del M5S). Ma il dato politico emerso dalla votazione è di assoluto rilievo. È apparsa solare, infatti, la spaccatura tra le fila del centrodestra: Forza Italia e Idea sono stati isolati politicamente dal resto delle forze politiche, con il Pri di Antonino e FdI del capogruppo Oggiano che hanno mandato un messaggio politico chiaro. Il consigliere di Forza Italia Gianluca Quarta, però, si dice speranzoso che si possa ritrovare la quadra al momento opportuno e sottolinea invece le problematiche in seno alla maggioranza: «Con il nostro ordine del giorno abbiamo voluto farci portavoce delle numerose istanze pervenute dal mondo produttivo brindisino. Prendiamo atto, però, che si è preferito far mancare il numero legale al mero fine di tutelare equilibri di potere a discapito dell’interesse e del volere della città. Come altro interpretare la posizione del Pd, che proseguendo sulla sua cronica ambiguità ha lasciato da solo in aula il proprio capogruppo? Apprezziamo perlomeno la coerenza di Bbc, che è rimasta in aula e ha votato contro. Il Pd, invece, ancora una volta ha assunto una posizione indifendibile, perché dopo essersi espresso a favore del rigassificatore tramite il proprio segretario cittadino e tramite qualche consigliere, ha preferito abbandonare l’aula, impedendo anche la bocciatura dell’ordine del giorno. Come si può governare la città in questo modo?». Poi il passaggio sulla situazione dell’opposizione: «È vero che anche all’interno delle opposizioni ci sono posizioni molto eterogenee, tanto è vero che come Forza Italia non abbiamo richiesto che venisse firmato e condiviso l’odg, lasciando libere tutte le forze politiche di esprimersi; abbiamo agito senza considerare gli interessi di coalizione. Ma il centrodestra non governa la città e troverà certamente le convergenze al momento opportuno».
Per il sindaco Riccardo Rossi, invece, «il tema dell’autocandidatura non esiste: ci si candida a X-Factor, forse, non a ricevere un impianto senza sapere condizioni, destinazioni e problematiche connesse; il governo non ha aperto un concorso». Poi il primo cittadino rincara: «Questo tema dell’autocandidatura lo ascoltiamo solo a Brindisi e questo avviene perché ci sono soggetti interessati alle ricadute personali relative a questo impianto; non è difficile capire chi siano. A Brindisi abbiamo assistito negli ultimi 60 anni alla creazione di una catena di Sant’Antonio con la realizzazione di impianti su impianti. Questo accade perché abbiamo un tessuto imprenditoriale che senza i nuovi impianti non ha la capacità di agire. Se un tessuto sociale ed economico si configura per la realizzazione e manutenzione di grandi impianti, ha bisogno sempre di grandi impianti». Segue a ruota Giuseppe Cellie di Bbc: «Nei giorni scorsi abbiamo assistito alla nascita di un comitato che sostiene le ragioni di questo ordine del giorno. Questo comitato non ha dentro di sé la forza imprenditoriale affine a queste questioni ma annovera pizzerie e rosticcerie. Credo che questo sia emblematico dello sviluppo che si è costruito nel corso degli anni in questa città».
Nel merito della vicenda del rigassificatore, vi è da dire che nel corso dell’ultima audizione nelle commissioni riunite Bilancio e Finanze, il ministro Cingolani non ha aperto ad ipotesi ulteriori rispetto all’incremento della capacità dei tre rigassificatori esistenti ed al collocamento di due navi rigassificatrici (oramai quasi certamente) presso i porti di Ravenna e Piombino. Per Brindisi, quindi, non parrebbero più esserci margini.