Confindustria chiede la rimozione di Borri: “Il Pd dovrebbe insistere, il lavoro della Taveri vanificato. Si sta danneggiando la città”
BRINDISI – I toni aspri utilizzati dall’assessore Dino Borri nel corso dell’incontro pubblico sul Documento di rigenerazione urbana hanno agitato il mondo delle imprese. L’assessore, infatti, si è rivolto duramente nei confronti di chi, come l’avvocato Simona Maniscalco, ha richiesto che possano essere previste sulla litoranea aree dove sia consentito investire nella ricettività balneare, anche solo collocando strutture amovibili. Ma niente, per il professore i limiti urbanistici vigenti sono invalicabili: «Lei è un avvocato? Ignora tutte le leggi nazionali e regionali. Farà arrestare tutti i suoi clienti», ha tuonato Borri. Alla luce di ciò, per il presidente di Confindustria, Gabriele Menotti Lippolis, «la misura è colma».
Presidente, possibile non si riesca a trovare la quadra sullo sviluppo della città, neppure su quello turistico?
«Basta, siamo stanchi di questo atteggiamento contro le imprese. Non ci si può porre in quella maniera contro cittadini, liberi professionisti e imprenditori, che chiedono informazioni su come poter investire. Non credo che un amministratore possa permettersi di rispondere in quella maniera. La misura è colma».
Eppure nelle realtà limitrofe si continuano a registrare importanti investimenti turistici sulla costa.
«Le attività commerciali temporanee su aree agricole sono previste nei Pug dei Comuni di Ostuni, Carovigno e Fasano; è strano che non si possa fare a Brindisi, semmai. In quei Comuni per otto mesi, anche su terreni agricoli, si possono sviluppare attività commerciali amovibili. Volere è potere. Nei Comuni citati la volontà, la visione e la programmazione politica hanno consentito di realizzare grandi risultati. Purtroppo non vedo lo stesso amore per questo territorio da parte di alcuni amministratori della città di Brindisi».
All’interno della maggioranza e della giunta, in verità, sembrano esserci sensibilità differenti.
«Mi fa specie che ci sia questa diversità di vedute all’interno dell’Amministrazione. Da una parte c’è l’assessore Taveri che si spende, partecipa all’International Hospitality Investment Forum di Berlino per promuovere la città e attirare investitori, richiamando anche l’attenzione di importanti operatori internazionali del settore turistico. Dall’altra parte, invece, ci sono amministratori che allontanano investitori di qualsiasi settore, procurando un danno d’immagine alla città. Chi parla in maniera non equilibrata, non può avere responsabilità amministrative. Tanti potenziali investitori sono spaventati dall’atteggiamento di alcuni amministratori. E poi, un investitore non può essere costretto a investire sull’esistente. È una visione piuttosto riduttiva del business del settore turistico».
Turismo e grande industria sono davvero inconciliabili?
«Come Confindustria siamo convinti che turismo e industria possano coesistere: basti vedere gli esempi di Livorno con la Versilia, di La Spezia con Le Cinque Terre, di Porto Marghera con Venezia. La stessa cosa può accadere a Brindisi con la Valle d’Itria e il Salento. Tra l’altro, leggevo le dichiarazioni di Borri secondo cui gli imprenditori sarebbero penalizzati dall’insediamento di strutture ricettive. Voglio essere categorico: da parte delle imprese non c’è assolutamente la paura che nascano strutture ricettive, anche perché Confindustria sta facendo tantissimo per il turismo, che è un’industria a tutti gli effetti e che può rappresentare una nuova forma di sviluppo e ricchezza per il territorio. D’altronde in questi anni abbiamo addirittura ascoltato posizioni ideologiche contro i mega yacht, posizioni sbagliate di chi non conosce l’indotto che portano le grandi imbarcazioni di lusso. Bisognerebbe confrontarsi con le associazioni di categoria prima di prendere determinate decisioni. Draghi, proprio in queste ore, ha dichiarato al congresso della Cisl che i cambiamenti si attuano assieme alle parti sociali. Ecco, è necessario applicare questo schema anche a Brindisi, coinvolgendo sindacati e associazioni di categoria».
Cosa chiedete alla politica locale?
«Beh, il Pd nelle scorse settimane aveva chiesto la rimozione di Borri. Forse non aveva tutti i torti e dovrebbe tornare a chiederla».