Home Politica Serra contro Cannalire: “La vostra vergognosa debolezza costerà cara alla città. Filiera dell’idrogeno? Per fortuna c’è chi dialoga con le multinazionali da voi avversate per portare investimenti”
Serra contro Cannalire: “La vostra vergognosa debolezza costerà cara alla città. Filiera dell’idrogeno? Per fortuna c’è chi dialoga con le multinazionali da voi avversate per portare investimenti”
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Serra contro Cannalire: “La vostra vergognosa debolezza costerà cara alla città. Filiera dell’idrogeno? Per fortuna c’è chi dialoga con le multinazionali da voi avversate per portare investimenti”

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BRINDISI – Sale il livello dello scontro politico in città. Parallelamente alle oramai consuete schermaglie tra il sindaco Riccardo Rossi e il presidente dell’ente portuale Ugo Patroni Griffi, si è acceso uno scontro anche tra i rappresentanti di due partiti che dovrebbero essere alleati ma che invece a Brindisi si trovano divisi su tantissime questioni, prima tra tutte quella dello sviluppo economico della città. Il battibecco si è consumato su Facebook e ha visto protagonisti il segretario del Pd Francesco Cannalire e il portavoce del M5S Gianluca Serra. Il primo, in commento a un post di Patroni Griffi (che a sua volta rispondeva all’attacco ricevuto dal movimento del sindaco), ha provato ad abbassare i toni, sortendo però l’effetto opposto: «È importante – ha scritto Cannalire – che le sollecitazioni e il confronto possano alla fine portare a possibili soluzioni. Procedere speditamente alla realizzazione degli accosti di Sant’Apollinare è fondamentale, e se questo comporterà scelte temporanee per i fanghi nelle more della realizzazione della vasca di colmata, tutte le istituzioni coinvolte avranno il dovere di fare la loro parte». Su questo punto, il numero uno dell’Authority aveva infatti ricordato che non è possibile procedere subito – come richiesto da Rossi – con i dragaggi per gli accosti di Sant’Apollinare: «Con l’appalto della cassa di colmata – aveva specificato Patroni Griffi – si potrebbe anticipare la realizzazione degli accosti, prevedendo uno stoccaggio temporaneo dei sedimenti (operazione comunque non semplice e neppure economica perché deve essere garantita la non contaminazione della falda). Se lo si volesse fare (e io dico che bisognerebbe farlo perché gli accosti sono necessari) bisogna trovare 7-10 ettari in prossimità del porto dove depositare il materiale. Il porto, infatti, non possiede aree disponibili, dacché l’area di Capobianco è interessata da un finanziamento Pnrr per realizzarvi la zona franca doganale (essenziale per lo sviluppo del porto e per il project cargo ivi incluso l’eolico offshore), e certo nessuno sano di mente vorrebbe perdere questo finanziamento e pregiudicare la realizzazione della zona franca. Nei prossimi giorni formalizzerò alle autorità competenti la richiesta di aree idonee al deposito dei sedimenti di Sant’Apollinare, confidando nella collaborazione istituzionale connessa alla accelerata realizzazione di una opera di cui tutti, oggi, condividono l’importanza». Insomma, un appello rivolto soprattutto al presidente dell’Asi, Vittorio Rina, affinché metta a disposizione gli ettari necessari per il deposito temporaneo dei sedimenti: una sollecitazione pubblica preceduta da interlocuzioni informali che al momento parrebbero non aver sortito gli effetti sperati. E proprio su dragaggi e cassa di colmata si è incentrato il primo degli attacchi di Serra: «Il Partito Democratico – ha ricordato – ha sostenuto un parere tecnico sulla colmata smentito poi in tutte le sedi. Ed il vostro assessore all’Urbanistica resta ancora al suo posto». Ma non è finita qui, perché la temperatura del confronto è salita ulteriormente sulle questioni energetiche. Per Cannalire, infatti, bisognerebbe puntare «tutto sull’idrogeno e l’eolico con le rispettive filiere. Il Mite ha da qualche giorno lanciato un bando con importanti risorse per lo sviluppo di impianti per la produzione di elettrolizzatori. Ecco come la filiera per la produzione di idrogeno legata alla filiera per l’eolico può sostituire definitivamente il mercato legato al carbone. Serve però che tutte le istituzioni collaborino lealmente allo scopo per contenere soprattutto i tempi. Si convochi subito un vertice e si decida il percorso, basta perdere tempo!». Una visione che sembrerebbe non contemplare il gas e che pertanto non trova d’accordo Patroni Griffi: «L’idrogeno – ribatte il presidente – sarà maturo, secondo gli esperti, nel 2050. Certo, dobbiamo spingere per la sua affermazione ma, come diceva Moro, dobbiamo vivere il tempo che ci è dato vivere. Il nostro è il tempo della transizione in cui carburanti fossili e nuovi carburanti sono destinati a convivere. Ci vuole consapevolezza. L’interesse pubblico lo esige. La necessità di tutelare la sostenibilità sociale al tempo della transizione impone scelte razionali». Ma ancora meno d’accordo con Cannalire è Serra, che ha rincarato: «Sull’idrogeno, se vuoi la filiera, devi discutere con chi la gestisce e quindi persino con Edison. Per fortuna altri soggetti, certamente non voi, stanno trattando la filiera dell’idrogeno con le multinazionali tanto avversate dall’amministrazione di cui il PD è il partito di maggioranza relativa. La vostra vergognosa debolezza in maggioranza costringerà questa città a subire come al solito gli insediamenti industriali senza governarli e senza benefici per la cittadinanza. Resto ancora in attesa di capire la vostra visione sui carburanti di transizione, perché parlare adesso solo di idrogeno è come parlare del sesso degli angeli».

Il riferimento ad Edison è legato al fatto che, come dichiarato nei giorni scorsi dal presidente di Confindustria Menotti Lippolis, gli industriali stanno provando a convincere i gruppi che realizzeranno l’impianto di produzione di idrogeno in area Asi a reperire ulteriori partner per far insediare a Brindisi anche una fabbrica di elettrolizzatori utili alla produzione di idrogeno. E tra gli investitori ci sono proprio Edison e Snam (oltre a Saipem ed Alboran), ovvero le multinazionali “del gas” avversate dall’amministrazione comunale sul fronte del deposito gnl e del rigassificatore offshore.