Sparita la spiaggia del Guna. Il gestore: “Quest’anno la sabbia arriva in ritardo. Quei massi sono pericolosi”
BRINDISI – La spiaggia pubblica ai piedi del lido Guna, in contrada Apani, è una delle più belle e frequentate della litoranea. Tuttavia, nonostante la stagione balneare sia alle porte ed i lidi siano già stati presi d’assalto in questi giorni, si presenta in condizioni di assoluta impraticabilità. Gli interventi che furono pensati dall’amministrazione Consales su tutta la costa per mettere in sicurezza la falesia, infatti, sono consistiti nell’apposizione di grossi massi e ciottoli che rendono estremamente pericolosa la frequentazione delle aree bersaglio, tra le quali c’è proprio quella collegata al Guna. Negli anni passati il gestore del lido ha ovviato prelevando la sabbia dal lato mare e posizionandola sopra il tappeto di massi e ciottoli, così coprendoli e rendendo agibile quel tratto. Quest’anno, però, le cose stanno procedendo a rilento.
«Stiamo aspettando – afferma Massimiliano Di Cicco, gestore del Guna – che arrivino mareggiate che portino sabbia. Il fenomeno da quindici anni a questa parte è erosivo: ci vorrebbero interventi strutturali quali le barriere soffolte. Ogni anno comunichiamo alle amministrazioni l’effettuazione della copertura di quei massi con la sabbia. Noi possiamo intervenire fino a un certo punto, la situazione però così è pericolosa. Nella spiaggia libera ai piedi del mio lido (il Guna, ndr) non avete mai visto quei massi sporgere come in questo periodo perché ogni anno mi preoccupo di coprirli con la sabbia, e questo per una questione di sicurezza e per evitare lo scenario lunare che è possibile osservare in questi giorni. I bambini rischiano di spaccarsi la testa su quelle pietre scivolose. Adesso abbiamo aperto la pratica per la movimentazione di sabbia: siamo in ritardo, appena il mare si arretra e porta un po’ di sabbia sulla battigia, interverremo. Qualche anno fa mi sono preso una denuncia perché dicevano che rubavo la sabbia ma in realtà la prendevo solo per coprire le pietre. Purtroppo quegli interventi realizzati dal Comune negli anni scorsi hanno prodotto un danno paesaggistico e reso la zona pericolosa invece che mettere in sicurezza la falesia».