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Le precisazioni dell’assessore Borri
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Le precisazioni dell’assessore Borri

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BRINDISI – Di seguito una nota dell’assessore Borri in merito all’intervista rilasciata e riportata fedelmente su questa testata. Non capendo a cosa si appigli il professore, non abbiamo gli elementi per replicare alle sue osservazioni che ci paiono completamente destituite di fondamento.

Il giornalista Andrea Pezzuto de L’Ora d Brindisi ha chiesto nei giorni scorsi all’Assessore alla Urbanistica di Brindisi, come anche all’Assessore al Bilancio e a altre/i figure della Giunta Rossi, interviste di riflessione sui rispettivi risultati a un anno circa dalla scadenza dei mandati.

Alla luce di ciò, l’Assessore all’Urbanistica assume come fuorviante sia la titolazione (“Borri su Acque Chiare e sulla crisi di maggioranza: Perché non l’hanno buttato subito dalla finestra quel Dpp?”) che alcuni contenuti dell’intervista, su cui pertanto sono necessarie alcune precisazioni e rettifiche, anche e soprattutto considerando che Acque Chiare è stata oggetto di una lunga vicenda penale i cui esiti (in particolare la destinazione d’uso degli immobili) sono ancora aperti.

Infatti, il problema Acque Chiare ha costituito oggetto unicamente di una breve domanda finale del giornalista all’Assessore mentre la “crisi di maggioranza” presentata in titolazione dell’intervista pubblicata ieri (20-4-2022) non è stata oggetto di alcuna domanda del giornalista all’Assessore né di essa si è in alcun modo parlato.

Inoltre, Borri non ha espresso all’intervistatore il giudizio negativo sul Dpp riportato erroneamente e quasi oltraggiosamente dal giornalista e ha invece difeso la decisione assunta dall’Amministrazione Rossi, poco dopo l’insediamento, di riprendere e aggiornare e completare (per esempio aggiungendo un vasto rendiconto di nuova partecipazione pubblica alla redazione del nuovo piano urbanistico generale in itinere) quel Dpp già anni fa deliberato in Consiglio Comunale: una diversa decisione oltre che essere immotivata avrebbe potuto apparire ai più incomprensibile e in ogni senso, di tempo e di denaro, costosa, anche alla luce delle rilevanti risorse professionali presenti nell’Ufficio Tecnico Comunale e confermate dai ripetuti successi di questo quale proponente e progettista nelle recenti politiche pubbliche di rigenerazione urbana); il Dpp del Pug dell’Amministrazione Rossi è ora pronto e completo e discusso e merita di essere rapidamente portato alla deliberazione del Consiglio Comunale, se sarà necessario con rapide decisioni critiche e finali integrazioni che le forze politiche dovessero in extremis ritenere di apportargli nell’assetto bipartisan tipico di deliberazioni importanti destinate a durare decenni.

Riguardo ad “Acque Chiare”, si tratta com’è noto di un grande complesso turistico-residenziale edificato nei primi anni 2000 sulla costa nord di Brindisi per iniziativa di un imprenditore in zona agricola dell’allora e tuttora vigente PRG nel quadro di un accordo urbanistico di programma (leggi regionali Puglia 3/98 e 8/98) finalizzato allo sviluppo di iniziative di promozione turistico-residenziali e stipulato tra l’imprenditore, la Regione Puglia, e il Comune di Brindisi: la violazione della destinazione d’uso di alcuni immobili prevista dall’accordo (nel mentre peraltro Regione Puglia per ragioni più generali annullava le leggi suddette) portava a un intervento della Magistratura Penale e a un processo conclusosi due anni fa circa con la restituzione di alcuni immobili ai proprietari, il trasferimento al Comune di Brindisi della proprietà di ampia parte di aree e edifici del complesso, e la statuizione di lottizzazione abusiva dell’intervento di edificazione.

Attualmente, fattasi ormai chiara la situazione giuridico-tecnica della vicenda e divenuto il Comune di Brindisi per decisione della Magistratura primo proprietario del complesso abusivamente realizzato, il Comune di Brindisi, anche a seguito di una ripetuta interlocuzione con Regione Puglia volta a chiarire e a superare gli aspetti giuridico-tecnici della vicenda tuttora irrisolti, è prossimo alla formale presentazione finale a Regione Puglia, dopo le verifiche fatte con l’Ufficio Urbanistico di questa, degli atti necessari alla conclusione della vicenda, ormai inquadrata nella più ampia situazione degli insediamenti informali della costa nord (Acque Chiare, Apani, Betlemme, e Giancola) in una nuova più completa versione del Documento Programmatico per la Rigenerazione Urbana approvato con DCC Brindisi nel 2008 e che l’Assessorato all’Urbanistica ha proposto alla Giunta Comunale di aggiornare e di integrare prima di una nuova deliberazione del Consiglio Comunale da inviare a Regione Puglia trattandosi di variante al PRG vigente.

Alla luce di quanto precede, l’Assessore all’Urbanistica ha risposto al giornalista di ritenere che la vicenda Acque Chiare sia ormai prossima alla soluzione.

Acque Chiare peraltro è oggetto di ampia attenzione e rendicontazione nel Dpp alla luce di un nuovo assetto strategico di tutela e valorizzazione degli importanti assets ambientali e economici della costa nord del territorio Brindisino presentato il mese scorso al Governo (Ministero per il Sud e la Coesione Territoriale) nell’ambito del Contratto Istituzionale di Sviluppo Brindisi.