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L’assessore Saponaro: “Piastra logistica e nuova area industriale. Enel va incalzata”
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L’assessore Saponaro: “Piastra logistica e nuova area industriale. Enel va incalzata”

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BRINDISI – Francesco Saponaro ricopre il ruolo di assessore da poco più di un anno. Mutuando il gergo sportivo, si potrebbe sostenere che si è trattato di un innesto di esperienza, di una pedina che sa fare spogliatoio. Non a caso le deleghe affidategli, se rapportate ad un Comune in predissesto finanziario e ad una città in grossa crisi economica, sono tra le più delicate: Bilancio; Tributi; Società ed Enti Partecipati; Economato; Programmazione Economica e Sviluppo; Controllo Strategico e di Gestione.

«Brindisi – dichiara parlando dello sviluppo futuro della città – beneficia di un notevolissimo numero di finanziamenti. Penso ad esempio a quello per il raccordo ferroviario per collegare porto e consorzio Asi con la linea nazionale: è un progetto assolutamente strategico per Brindisi perché potrebbe chiudere il cerchio su un’offerta unica di integrazione porto-aeroporto-ferrovia. Esiste una zona limitrofa che già nel 2017 venne individuata dal consorzio Asi come piastra logistica, e assieme al nuovo raccordo ferroviario decuplicherebbe le chance di candidare il nostro porto per i famosi fast corridor. Questi danno la possibilità a operatori commerciali di sdoganare le merci che arrivano al porto di Brindisi direttamente alla destinazione finale, tipo l’interporto di Verona. Dobbiamo riuscire a ottenere il finanziamento per la piastra logistica, e ciò può avvenire sia tramite il nuovo Por che tramite interlocuzioni con alcuni sottosegretari; di questo ne ho parlato con il consigliere del M5S Gianluca Serra. Così sarebbe più facile attirare investimenti di prima trasformazione delle materie prime o di packaging e assemblaggio».

L’attenzione, stante le problematiche  della zona industriale, è incentrata adesso nell’individuazione di nuove aree di espansione dove accogliere insediamenti: «Brindisi sconta uno svantaggio localizzativo: come si fanno ad attrarre nuovi investimenti quando al posto degli incentivi ci si scontra con aggravi di costi e tempi? Credo quindi che sia corretto che l’Asi abbia individuato, anche con delibere, aree per lo sviluppo di energie alternative. Sarà importante predisporre un bando che privilegi investitori disposti a produrre qui parti della filiera delle rinnovabili». Il problema è che lo stesso presidente del consorzio Asi lamenta che si affacciano solo investitori interessati alla mera produzione di energia da fotovoltaico: «Il modo migliore,- sollecita Saponaro – più che parlare con le aziende, è quello di fare dei bandi pubblici, così sollecitando anche le aziende che non sono venute a parlare».

Tornando all’ipotesi della nuova area di sviluppo industriale, l’assessore aggiunge: «Banalmente dobbiamo dire che gli ettari sono terminati, per cui l’idea di individuare una nuova area, possibilmente non pregiudicata dal punto di vista ambientale, va percorsa velocemente; bisogna correre. Ne ho parlato nei giorni scorsi con il sindaco, auspicando delle iniziative relativamente veloci: si può fare una variante urbanistica sfruttando la normativa Pip. Andrà aggiornato il Dpp: stiamo approfondendo quali aree si presterebbero meglio; ne abbiamo individuate tre».

E su Enel? «Bisogna incalzare maggiormente Enel in quanto al momento è insoddisfacente l’offerta sul tavolo, anche perché non sono previsti significativi interventi di filiera. Fosse anche quello, in stile Catania, di costruire qui i pannelli fotovoltaici. Invece a Brindisi, per ora, prevedono solo attività di riciclo di una parte dei pannelli. È vero che il 2025 non è proprio domani, ma bisogna prepararsi già da oggi con un piano concreto».

Altri argomenti che tengono banco sono quelli riguardanti l’aeroporto di Grottaglie e il raccordo ferroviario per l’aeroporto di Brindisi: «Sull’aeroporto di Grottaglie non spenderei molto tempo perché l’Enac si è già espressa e non credo si possa modificare quel parere. Diverso è il discorso del raccordo ferroviario: a titolo personale ho esternato delle perplessità sull’efficacia in prospettiva di questo intervento. Se come prevedibile i passeggeri saranno pochi e le corse saranno poche, allora un’analisi costi-benefici lo boccerebbe ex ante un discorso del genere. Se per attirare più passeggeri si aumentassero le corse, ha ragione Dipietrangelo a dire che dovrebbe esprimersi la Regione perché i costi graverebbero su quell’ente».