BRINDISI – Sintesi della nostra posizione nel corso del Consiglio Comunale monotematico di oggi sulle ipotesi di riconversione della Centrale Enel di Cerano:
bene la proposta dei 5 Stelle sulla ipotesi di riutilizzo del nastro trasportatore e dei carbonili coperti per attività connesse alla logistica; bene l’ipotesi di trasformare l’attuale impianto di captazione di acqua marina per farne un dissalatore per la produzione di acqua potabile; bene l’invito ad Enel a realizzare a Brindisi un impianto per la produzione di pannelli fotovoltaici come già fatto a Catania e, bene, infine, che si discuta di questi argomenti in Consiglio Comunale.
Abbiamo proposto delle integrazioni, parzialmente accolte:
l’impegno di Enel a presentare un piano di decomissioning e a prevedere l’utilizzo di imprese locali nella fase di dismissione dell’impianto; l’impegno di Enel o di sue controllate a valorizzare a fini energetici anche l’area agricola rientrante nell’area SIN in cui attualmente non è possibile coltivare come previsto nel piano di caratterizzazione effettuato da Sviluppo Italia e per dare un ristoro ai proprietari dei terreni che hanno intentato una azione giudiziaria nei confronti di Enel. Infine, l’impegno ad adottare un kit localizzativo comunale per le ZES come da mio Ordine del Giorno approvato all’unanimità nel Consiglio Comunale del 14 Ottobre 2019 e da allora rimasto in un cassetto.
Resta il dubbio sul fatto che l’occasione di oggi sia stato un inutile parlarsi addosso (dove sono gli esponenti dei governi nazionale e regionale, peraltro della stessa maggioranza che governa Brindisi???) senza produrre alcun risultato concreto per la comunità e soprattutto per i quasi 2mila impiegati tra diretti e indotto della Centrale che rischiano il posto di lavoro e per le centinaia di agricoltori che non possono coltivare aree inquinate e rischiano di non ricevere alcun risarcimento.
Post Gabriele Antonino, Consigliere comunale Pri