Doccia fredda, Falck preferisce Taranto a Brindisi. Sfuma il mega investimento?
BRINDISI – Il capo di gabinetto della Regione Puglia, Claudio Stafanazzi, nel corso dell’incontro su Edison avrebbe tirato fuori una notizia poco piacevole: Falck Renewables, per il proprio mega impianto eolico offshore (che proprio tutti hanno salutato come una manna dal cielo), starebbe volgendo il proprio interesse su Taranto, dove troverebbe la danese Vestas, grande produttrice di pale eoliche con la quale ha già stretto accordi nel Mar del Nord, e dove avrebbe a disposizione la collaborazione di Fincantieri. Un aspetto, quest’ultimo, da non sottovalutare dato che Falck già su Brindisi aveva preso contatti preliminari con i Cantieri Riuniti del Mediterraneo.
Insomma, le condizioni per investire su Taranto sarebbero più favorevoli, o meglio, quelle per insediarsi a Brindisi sarebbero più sfavorevoli, dato che ci sono da affrontare ostacoli importanti come quello del cono d’atterraggio, con le pale e la piattaforma che raggiungono i 320 metri di altezza bucando così il cono. Ciò varrebbe anche a Capobianco, dove l’air draft, seppure doppio rispetto a Costa Morena Est, non supera comunque i 100 metri di altezza. L’interlocuzione con Enac è stata avviata ma non è semplice superare tali ostacoli attraverso un aggiornamento della mappa di vincolo.
Si ripresenta dunque la maledizione della vicinanza tra porto e aeroporto, che storicamente ha rappresentato più un ostacolo che una risorsa.
L’investimento avrebbe portato lavoro a 1.500-4.000 persone a seconda delle varie fasi, e soprattutto avrebbe costituito una boccata d’ossigeno per il settore metalmeccanico, ma non si dispera di poter convincere in extremis la Falck che la scelta originaria di puntare su Brindisi è la migliore.