BRINDISI – Ci risiamo. Nemmeno il tempo di finire di ridere (o meglio, di piangere) per una uscita strampalata che subito ne tira fuori un’altra.
Il sindaco Rossi nella mattina di ieri si è svegliato con una nuova irrealizzabile proposta, funzionale alla sua campagna di no, ni e ninne nanna che stanno fiaccando la città. Ebbene, l’ultima della serie è che Edison possa realizzare il suo deposito costiero all’interno della centrale Federico II di Enel sfruttando un molo che NON ESISTE!
Uno spot lanciato lì con un’approssimazione incredibile.
Questo la dice lunga sulla scarsa conoscenza del tessuto industriale locale da parte del sindaco Rossi e dei suoi.
È il solito schema secondo il quale le pale eoliche da 298 metri possono essere assemblate vicino all’aeroporto ignorando completamente le prescrizioni in merito al cono di atterraggio. Ma è anche lo stesso schema drammatico secondo il quale, per il nostro primo cittadino e per il suo movimento, il pontile a briccole non si sarebbe potuto realizzare altrimenti sarebbe stato sequestrato, il monoblocco per i crocieristi avrebbe rischiato di volare via, la vasca di colmata avrebbe generato rischi di inondazioni, così come il terminal passeggeri della famiglia Taveri non sarebbe stato utilizzabile perché ricadente in area a rischio idrogeologico, ecc, ecc.
Proprio la vicenda Edison rappresenta il chiaro esempio di come Rossi provi a mascherare goffamente i suoi “ni” ideologici.
Noi, invece, esprimiamo forte preoccupazione per le sorti dei lavoratori diretti e dell’indotto della Centrale Federico II che a seguito delle decisioni aziendali, potrebbero vedere seriamente compromessa la propria occupazione.
Il pensiero dominante di un sindaco che ama il territorio in cui è vissuto (non è il caso di Rossi, in quanto venuto da Trani) dovrebbe essere quello di affrontare i temi reali e non quelli imposti dai suoi sostenitori di campagna elettorale.
Manca un anno, Brindisi resisti!
Gianluca Quarta, Consigliere comunale di Forza Italia