Home Politica Il movimento di Pagliaro (MRS), che da consigliere regionale di no ne dice ogni giorno: “Anni di no di Rossi hanno ucciso la nostra città”
Il movimento di Pagliaro (MRS), che da consigliere regionale di no ne dice ogni giorno: “Anni di no di Rossi hanno ucciso la nostra città”
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Il movimento di Pagliaro (MRS), che da consigliere regionale di no ne dice ogni giorno: “Anni di no di Rossi hanno ucciso la nostra città”

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BRINDISI – La decisione assunta da Terna di ritenere non indispensabile la centrale a turbogas proposta da Enel per il sito di Cerano determina conseguenze gravissime sul piano economico ed occupazionale per il territorio brindisino.

Dopo la dismissione della centrale a carbone (prevista per il 2025), infatti, a Cerano si prospetta il “rompete le righe”, con un pressoché totale disimpegno da parte dell’Enel, ormai distante dalla realtà brindisina.

Il solo gruppo a turbogas, invece, avrebbe determinato investimenti per diverse centinaia di milioni di euro e una massiccia occupazione nella fase di costruzione. Il che avrebbe permesso al territorio di rimettersi in pista per superare una gravissima crisi economica.

Del resto, non è un mistero che settori vitali per l’economia industriale di questa città stiano vivendo una fase difficilissima, contraddistinta da emorragie occupazionali e dalla chiusura di tantissime aziende che operavano nell’ambito dell’indotto.

Non ha senso, pertanto, la presa di posizione del Partito Democratico che si è subito aggrappato al carro delle energie rinnovabili, come se bastasse riempire centinaia di ettari di terreno con pannelli fotovoltaici o realizzare torri eoliche in mare (nonostante i problemi di carattere autorizzativo e la ferma opposizione di tanti salentini) per risolvere i problemi dell’area industriale di Brindisi.

Del resto, va anche detto che se tutto ciò è avvenuto proprio il sindaco Rossi dovrebbe mettersi una mano sulla coscienza. I suoi “no” e la sua versione bucolica della società brindisina hanno fatto letteralmente fuggire tanti investitori e finanche i grandi gruppi industriali hanno preso le distanze.

La conseguenza è che adesso la situazione è diventata ingestibile. Un motivo in più perché si acceleri una svolta, chiamando alle proprie responsabilità chi ha determinato questa situazione di crisi ed invocando un intervento immediato di Governo nazionale e della Regione Puglia con cui proprio Rossi vantava rapporti diretti e che invece hanno abbandonato Brindisi al suo destino.

Movimento Regione Salento – Brindisi