BRINDISI – Il sindaco non ha voluto rilasciare interviste se non sul Quotidiano. Pertanto dalle colonne dello storico giornale apprendiamo meglio la sua posizione, dalla quale evinciamo che sia tornato nella sua versione baricadera e un po’ (troppo) imprecisa. Rossi parla di decisione del Mite «gravissima» in quanto “si sono cassati a piacimento i pareri di Comune e Provincia”. Deve trattarsi della stessa gravità di quella assunta in merito al riesame Aia di Eni Versalis. E poi tutti sappiamo com’è andata a finire… Ma tant’è, al sindaco è stato spiegato dal Mite perché i pareri di Comune e Provincia erano irricevibili. Quello del Comune perché non supportato da una delibera del Consiglio comunale, che tutti sanno essere l’organo sovrano. Quello della Provincia perché si è espresso su materie la cui competenza non spetta all’ente. Vecchia storia.
Rossi è tornato, dicevamo. Ha svestito i panni del moderato (indossati troppo a lungo) per scagliarsi contro i resort prima ed Edison poi, passando per il parere sul progetto definitivo della vasca di colmata, dove si dipinge ancora il porto come fonte di attività inquinanti e dove si parla di vista mare e panorami rovinati dalla vasca di colmata. In effetti è notoria la potenzialità turistica del villaggio Montecatini…
Ma volendo seppellire la miriade di errori (deleteri per la città) commessi negli anni passati sui temi portuali e tornando alle attuali dissertazioni tecnicamente discutibili del sindaco, ad un certo punto afferma che “Comune, Provincia e Consiglio superiore dei lavori pubblici hanno spiegato bene perché non ci può essere l’impianto perché quell’area può essere utilizzata per la movimentazione delle merci e come base per progetti più rispondenti alla transizione ecologica come l’eolico offshore, la cui base può essere realizzata proprio lì, con annesso stabilimento di produzione”.
Ora, il sindaco dovrebbe sapere che Falck non ha mai chiesto di insediarsi a Costa Morena e mai avrebbe potuto farlo. Infatti l’investimento in quell’area – salvo espedienti inimmaginabili al momento – è semplicemente fantasioso per via della presenza di un cono d’atterraggio ristretto. Le pale, va ricordato, sono alte 300 metri e la loro presenza costituisce un problema già nel porto esterno, figurarsi nel porto medio dove fino a poco fa non potevano ormeggiare neppure le navi più grandi. Ciò, senza contare che è difficile intravedere spazi adeguati su quella banchina per attività così imponenti.
Dopo che in passato per ogni cosa Rossi proponeva Capobianco, adesso per ogni cosa si propone Costa Morena. Di tutto purché non si faccia come immagina l’Autorità portuale. Dall’esterno sembra proprio così.