La Biennale un vecchio pallino di Oggiano. Sfumò al castello, adesso Mudima ci riprova con il capannone
BRINDISI – Già nel corso della scorsa estate la fondazione Mudima aveva provato, con l’aiuto del consigliere comunale Massimiliano Oggiano, a portare la Biennale del Mare Contemporaneo al castello Alfonsino, ma le pastoie burocratiche che caratterizzano le Soprintendenze fecero saltare il tutto. Così, quest’anno, l’attenzione si è spostata sul capannone Montecatini e l’interlocuzione è avvenuta con il Comune, anche se non è detto che alla fine si terrà a Sant’Apollinare; si dovranno valutare adeguatezza del luogo e compatibilità con altre iniziative che da maggio a settembre potrebbero astrattamente tenersi in quel contenitore. Infatti la fondazione, nella sua proposta, ha inserito come alternative anche i bastioni e palazzo Nervegna.
Già nel 2019 Oggiano espresse attraverso un post Facebook la volontà di portare a Brindisi una mostra della fondazione, alla quale nel corso degli ultimi anni è apparso molto vicino. Nel novembre del 2019 scrisse: “Galleria d’arte Fondazione MUDIMA e galleria d’arte GIO’ MARCONI a Milano…due mostre d’arte contemporanea curate da due critici e curatori d’indiscutibile valore e figli darte: DAVIDE DI MAGGIO e GIO’ MARCONI con due artisti quotati viventi di caratura internazionale… La Fondazione MUDIMA ospita “Per non dimenticare Sarajevo” del bosniaco MLADEN MUSIC-OZMO…. GIO’ MARCONI ospita “New Neighbours” del tedesco FRANZ ACKERMANN…. Chissà se riuscissi a convincere la Fondazione MUDIMA e/o GIO’ MARCONI a organizzare a Brindisi qualcosa di “originale e unico”, di indiscutibile valore artistico e culturale in uno dei grandi contenitori storico culturali monumentali che abbiamo in Città (Palazzo Nervegna, Bastioni S. Giacomo, Tempietto S. Giovanni al Sepolcro, Casa del Turista ecc.)… Magari anche a costo zero per l’ Amministrazione Comunale….ci proviamo!?!?!?!?”.
Detto fatto. L’evento culturale della prossima primavera-estate vedrà l’esposizione dei lavori di Yoko Ono e Sebastiao Salgado.
“La prima Biennale – scrive la Fondazione – la immaginiamo come un’edizione pilota per tutte quelle che potrebbero venire dopo, non coinvolgendo troppi altri luoghi per non diluire il lavoro dell’organizzazione. Vorremmo ampliare Il progetto che avevamo pensato per il Castello Alfonsino Fronte Mare in modo da adeguarlo agli spazi più grandi del Capannone ex Montecatini in quanto include già molti dei concetti che caratterizzano storicamente la città di Brindisi, come il mare, il rapporto con l’Albania e la “via del mare” che ha sempre collegato quel paese con Brindisi e la via Appia che unisce idealmente Roma con Brindisi. In più grazie alla presenza di Lorand Hegyi, una connessione con alcuni degli artisti più importanti della Mitteleuropa. Tutti concetti che verranno sviluppati nella Biennale. Alcuni punti fondamentali per la riuscita del progetto sono:
– Un ufficio stampa per la comunicazione che lavori sul territorio
– L’agibilità degli edifici scelti
– Vista la struttura del Capannone ex Montecatini, aperta sui lati, sarebbero indicati i mesi da maggio a settembre
– I tempi di allestimento, variano da una settimana a dieci giorni, lo stesso per lo smontaggio
– Facilitazioni nell’appoggiarsi a maestranze locali per quello che riguarda la movimentazione delle opere (trasporti) e la creazione di alcuni muri in carton gesso da posizionare all’interno del capannone
– Logistica per gli artisti che saranno presenti anche durante il montaggio
La Fondazione Mudima non richiede per la realizzazione del progetto la partecipazione economica diretta del Comune di Brindisi, al netto di eventuali main sponsors privati che volessero sostenere l’iniziativa e/o di eventuali fondi regionali, nazionali e comunitari dedicati alla cultura di cui dovesse beneficiare il Comune di Brindisi, necessitando esclusivamente dell’utilizzo gratuito degli spazi già individuati. La Fondazione Mudima si riserva, altresì, di dare la conferma definitiva dell’indicato progetto, solo all’esito di accurato sopralluogo degli spazi e realizzazione ed analisi di apposito business plan approfondito, relativo ai costi complessivi dell’intera operazione”.