BRINDISI – È cronaca nazionale quanto accaduto nei giorni scorsi: maxi sequestro di aziende, beni e immobili per legami mafiosi.
Tra queste società rientra la cooperativa Genesi, gestore del servizio comunale di assistenza domiciliare integrata (ADI) in favore degli anziani in difficoltà.
Il servizio, fiore all’occhiello di questa comunità, dà la possibilità ai cittadini ultra settantenni, in particolare situazione di difficoltà fisica e motoria, di avere la giusta assistenza per sopravvivere. Se poi consideriamo il particolare momento storico, diventa ancora più necessario, ne è la prova il fatto che il Ministero richieda ai Comuni di implementare i servizi di questo genere.
Peccato riscontrare con i fatti e con gli atti che questa amministrazione, nel Wellfare, non vi abbia mai creduto veramente, avendo tagliato drasticamente i fondi di bilancio e venduto ele farmacie comunali, per risanare un piccolo buco della voragine finanziaria creatasi nel tempo.
Cinquanta famiglie allo sbando dopo i maxi sequestri e non una parola di conforto, di sostegno ai lavoratori ADI, che oggi più che mai sono stati abbandonati ad un destino crudele, dopo tutto il grande lavoro svolto in questi anni nei confronti della comunità.
Non una parola di conforto verso i cittadini bisognosi che oggi più che mai avrebbero necessità di assistenza.
Che fine faranno tutti i soggetti coinvolti, alla luce di quanto accaduto, nell’impossibilità al 31 dicembre di poter prorogare il servizio?
Rossi convochi immediatamente un consiglio comunale monotematico durante il quale ci si possa confrontare e faccia conoscere alla città le soluzioni che l’amministrazione comunale intende fornire.
Salviamo il servizio ADI e SAD.
Gianluca Quarta
Consigliere di Forza Italia Brindisi