BRINDISI – Questa mattina, nella sede di Brindisi dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM), il presidente Ugo Patroni Griffi, ha presentato con Sogesid, SpA, società per azioni a capitale sociale interamente detenuto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, la squadra di professionisti e tecnici che affiancherà l’Ente portuale nella redazione del nuovo Piano Regolatore Portuale, lo strumento pianificatorio necessario per ridefinire l’assetto generale dello scalo brindisino, comprese le opere di grande infrastrutturazione.
Nel corso dell’incontro, a cui sono state invitate le massime autorità, sono state presentate le 20 figure professionali tra ingegneri, architetti, biologi e paesaggistici che, col coordinamento di Sogesid, sono state scelte attraverso tre gare ad evidenza pubblica portate a termine dalla Società.
Si tratta di professionisti appartenenti alla Modimar srl, società di servizi, con sede a Roma, specializzata nel campo dell’ingegneria idraulica e marittima, con esperienza nella progettazione di opere idrauliche tradizionali quali dighe, traverse, impianti e di opere marittime quali porti, opere offshore, sistemi integrati di difesa delle coste. Per quanto attiene, invece, gli aspetti ambientali il professionista individuato tramite gara sarà l’ingegner Angelo Micolucci, tarantino, specializzato in ingegneria per l’ambiente e il territorio.
Entrano a far parte del gruppo di lavoro dell’Ente, quindi, esperti in infrastrutture stradali, ferroviarie, marittime e portuali, di idraulica marittima e modellistica numerica, di trasporti via mare e via terra, di logistica nei porti. Al lavoro anche specialisti in valutazioni ambientali, dragaggi, energia, protezione del territorio, così come biologi marini, paesaggisti, disegnatori ed esperti G.I.S. (“Sistema Informatico Geografico”).
I professionisti andranno a supportare l’Ufficio di Pianificazione Strategica, istituito dall’Ente portuale già nel 2018, così come disposto dalla cosiddetta “Legge di riforma dei porti”, nel processo di redazione del documento strategico che individuerà i cardini sui quali costruire lo sviluppo del porto e delle aree retroportuali nell’immediato futuro.
Le basi saranno quelle indicate nel Documento di Pianificazione Strategica di Sistema Portuale (DPSSP), redatto dall’Ufficio, consegnato nel dicembre 2018 in forma preliminare e rivisto definitivamente a valle di un confronto con stakeholders (istituzionali, imprenditoriali, dell’associazionismo, del terzo settore e privati cittadini) che ha avuto l’obiettivo di far emergere i rispettivi fabbisogni, secondo logiche partecipative e attraverso una prospettiva sovra-territoriale di raccordo tra le specificità di ogni singolo nodo portuale.
“La pianificazione portuale è diversa da ogni altra pianificazione, infatti non ha ad oggetto la regolamentazione del territorio bensì l’ efficiente organizzazione, in una dimensione temporale ampia e quindi secondo un credibile scenario probabilistico, di un nodo infrastrutturale – commenta il presidente di AdSPMAM Ugo Patroni Griffi – che possa sostenere lo sviluppo dei traffici, tenendo conto del naviglio operante e della prevedibile evoluzione dello stesso. Il piano regolatore portuale di Brindisi dovrà essere flessibile, in modo da poter assicurare uno scalo polifunzionale, pienamente accessibile e quindi affrancato dagli attuali limiti e interferenze, green e smart. Un hub moderno capace di consolidare i traffici esistenti e di attrarne di nuovi, garantire spazi per insediamenti produttivi legati principalmente – ma non solo – alla transizione energetica, fornire servizi innovativi, sostenere lo sviluppo della Zes e della Zona frana doganale, captare il fenomeno del reshoring”.
Con l’individuazione della schiera di professionisti effettuata da Sogesid si potrà pertanto costituire l’Ufficio di Piano e avviare la pianificazione delle aree portuali dello scalo brindisino. Il nuovo documento programmatico dovrà tener conto anche delle ultime novità introdotte dalla recente legge 9 novembre 2021 nr.156 che stabilisce, tra l’altro, misure di semplificazione in materia di dragaggi e riutilizzo dei materiali di escavo dai fondali marini, al fine di promuovere investimenti a favore di progetti di economia circolare, di favorire l’innovazione tecnologica, nel rispetto, al contempo, della sicurezza del trasporto marittimo.
Il documento strategico attualmente in uso, nel porto di Brindisi, era stato approvato nel 1975, era stato oggetto di una significativa variante nel 2006 e di un importante adeguamento tecnico funzionale nel 2020.