BRINDISI – Gentile dottoressa De Gregorio,
Abbiamo ascoltato con attenzione le sue considerazioni su Brindisi e sui Brindisini.
Abbiamo molto apprezzato il fatto che abbia ritenuto la città “magnifica e sottovalutata”. Nella sua lunga storia Brindisi è stata definita “filia solis” da Federico II di Svevia; il suo porto è stato riconosciuto dall’UNESCO “testimone di cultura di pace nel mondo” anche in considerazione dell’accoglienza sempre offerta a viandanti ed a migranti, in particolare nei riguardi dei 27.000 albanesi ai quali nel marzo 1991 furono aperte le porte da parte dei brindisini.
Brindisi è sicuramente sottovalutata per quel che riguarda i suoi beni culturali, storico-artistici, paesaggistici ed ambientali che, però, ammaliano i visitatori: a testimonianza di ciò vi sono gli scritti di letterati, quali, soltanto per citare un esempio, Orazio, che ha scritto sulla città parole di ammirazione nelle Satire nella parte dedicata alla conclusione di un viaggio lungo la Via Appia, principale strada consiliare romana in nome della quale sono state erette quelle che comunemente vengono definite colonne terminali della stessa via.
Nella sua sosta in città ha potuto apprezzare il porto naturale e monumenti di grande valore storico e di grande bellezza, ma ha anche espresso parole di elogio sulla enogastronomia locale.
Giustamente si è chiesta ed ha chiesto come mai la valenza storica e paesaggistica o la qualità dell’accoglienza fossero così sottovalutate, attribuendone la responsabilità, in primo luogo, all’industrializzazione operata dalla fine degli anni “50 ed alla classe dirigente locale.
Ha fatto anche un raffronto con la vicina Taranto, chiedendosi come mai quest’ultima abbia avuto molta più attenzione a livello nazionale.
Va detto che le vicende giudiziarie hanno aperto un focus sulla drammatica situazione sanitaria tarantina e sulle voci critiche, fino ad allora sottaciute, che si alzavano da quella città.
A Brindisi da tempo si registrano azioni tese a far cambiare rotta alle scelte politico-istituzionali e a dimostrare che un’altra Brindisi è possibile: citiamo soltanto le lotte che hanno contribuito sensibilmente alla decisione di non realizzare nel porto di Brindisi un terminal di rigassificazione di GNL, grazie a manifestazioni affollatissime ed al connubio felice fra l’allora presidente della regione Puglia Nichi Vendola e del sindaco di Brindisi Domenico Mennitti.
“Un’altra Brindisi è Possibile” è il titolo del dossier di cui le trasmettiamo copia, che Legambiente ha redatto con articolate proposte per il futuro di Brindisi in un lavoro comune con il circolo di Taranto e con la presidenza nazionale che all’asse Brindisi-Taranto ha voluto dare priorità nel proprio Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Speriamo che, leggendo attentamente il dossier, voglia evidenziare che solo una piccola parte di brindisini sia assuefatta allo status quo e che, al contrario, vi sono realtà che dimostrano nei fatti che proposte per un futuro realmente sostenibile meritano più attenzione a livello nazionale.
Cordiali saluti.
Teodoro Marinazzo,
Presidente circolo “Tonino Di Giulio” Legambiente Brindisi