Da poche ore siamo stati chiamati a decidere i Sindaci delle principali città italiane, come Roma, Milano, Torino, Napoli e Bologna, ed è quindi più che mai importante riflettere sull’importanza del voto e sul ruolo istituzionale del Sindaco. D’altro canto fare il Sindaco oggi significa essere sempre reperibile, trovare soluzioni a problemi complessi a tutte le ore del giorno ed inoltre dover rispondere ogniqualvolta si viene chiamati in causa. E questo vale sia per situazioni dai contorni definite, come può essere stata quella dei Casamonica a Roma, sia per le vicende più incredibili, come quelle da cui è stato assolto il Sindaco di Lodi Simone Uggetti, o quelle che stanno riguardando la Sindaca Stefania Bonaldi, la quale ha ricevuto un avviso di garanzia perché un bambino dell’asilo si è chiuso due dita nel cardine di una porta, senza conseguenze permanenti. Lo stesso Antonio Decaro, Presidente dei Sindaci Italiani, nella sua prefazione al libro Il Buon Vivere, ricorda come “le immagini della protesta dei commercianti durante il secondo lockdown sotto casa del sindaco di Bergamo Giorgio Gori, o la protesta dei no-Vax sotto casa del sindaco di Pesaro Matteo Ricci, raccontano di un Paese che vede nel sindaco l’avamposto istituzionale più riconosciuto dai cittadini. In questo senso fare il sindaco diventa sempre più difficile, così come sempre più difficile è trovare persone disposte a candidarsi per questo ruolo”. Ciononostante, è sempre lui a lanciare un appello per sostenere tutti gli attuali e futuri sindaci d’Italia: “a tutti quelli che si chiedono: «Ma ne vale la pena?», la risposta è sempre la stessa: «Sì, ne vale la pena». Ne vale la pena sempre, perché questo è il nostro Paese, è l’Italia che ha bisogno dei sindaci, è l’Italia che troppe volte si appoggia a noi e poche volte ci ringrazia, è l’Italia che noi non possiamo e non vogliamo mollare”. Con queste parole Antonio Decaro si pone al di là degli schieramenti di bandiera e delle correnti di pensiero politico, per poter così cogliere il senso di questo ruolo istituzionale, ed è qui che ritorna il primo concetto su cui occorre riflettere: l’importanza del voto. Perché tra poche ore non verrà solo scelto un simbolo, un partito e una persona a cui rivolgersi in caso di necessità o a cui addossare lodi e critiche, ma un vero e proprio sistema di gestione dei problemi e della visione della propria città. Col voto del 3 e 4 ottobre, e in caso di ballottaggio con il 17 e 18, verrà selezionata la squadra che guiderà le principali città italiane e di conseguenza l’intero Paese. E per questo è fondamentale chiedersi, in che città vorremmo vivere domani? Quali sono i progetti e la visione che l’amministrazione cittadina del futuro dovrà realizzare? Si provi per un attimo ad accantonare l’ideologia da talk show per riflettere invece attentamente su questi quesiti e sull’importanza delle decisioni che siamo chiamati a compiere. Ad esempio, Milano merita un’amministrazione che sappia valorizzare i traguardi raggiunti da tutti i milanesi nell’era pre-Covid, che non sperperi i sacrifici vissuti durante i mesi più duri che abbiamo vissuto e che sappia ripensare e rimodellare la città sulla base di tutti i cambiamenti che la pandemia ha imposto ai nostri stili di vita. Un’opportunità di rinnovamento questa, che sarà resa possibile grazie ai fondi stanziati dal Pnrr, ma che potrà essere colta come tale solo con una guida affidabile, competente e incorruttibile. Sala in questi anni è stato questo ed è oggettivo che con lui si sceglie non solo un Sindaco capace, ma anche un’idea precisa di città per oggi e domani, per noi, per i nostri figli e per tutti coloro che sceglieranno ancora Milano. Una città che vuole crescere ma in maniera sostenibile, attenta all’ambiente, che vuole diventare sempre più internazionale ma che non vuol far sentire nessuno solo. Una metropoli attenta alla salute dei cittadini in tutte le sue forme: da quella fisica a quella psicologica e sociale, una città con una ricchezza diffusa in tutti i suoi quartieri e per questo capace di offrire tutti i servizi ai cittadini a soli 15 minuti, per far si che in ogni zona si possa trovare il proprio “buon vivere” e che gli spostamenti siano desiderati, e non dovuti. Una città che rimane fedele alla sua vocazione primordiale: dare a tutti la possibilità di essere se stessi in libertà. Col voto di domenica si è scelto di affidare le sorti di Milano a una guida sicura, che incarna tutte quelle caratteristiche proprie dei milanesi e che hanno reso questa città la stella italiana più luminosa dal punto di vista del merito e dell’inclusione. Non è stata scelta semplicemente una persona, ma il tipo di città in cui vogliamo vivere.
Francesco Caroli