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Il far-west di una città capoluogo senza servizio di rimozione veicoli
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Il far-west di una città capoluogo senza servizio di rimozione veicoli

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BRINDISI – È piuttosto imbarazzante raccontare di una città capoluogo che non dispone di un servizio di rimozione dei veicoli. Soprattutto se può vantare una società partecipata con 150 lavoratori alla quale viene affidato di tutto e di più per provare a tenerla in vita decorosamente.

Quel servizio, in effetti, fino a poco tempo fa rientrava nell’accordo tra Comune e Bms, che però ad un certo punto si ritenne non venisse effettuato secondo le esigenze dell’ente comunale. L’orario che coprivano gli addetti della partecipata, infatti, era dalle ore 8 alle 20, eccetto i festivi. Una fascia oraria che però non soddisfaceva il Comune, che anche tramite il comandante Orefice richiedeva una copertura minima dalle 7 alle 24, soprattutto in estate quando nella tarda serata il traffico si fa più intenso e con esso aumentano i parcheggi abusivi e l’esigenza di rimozioni coatte.

Così com’era congegnato, dunque, il servizio non stava più bene alle parti, che lo hanno ritenuto antieconomico. Secondo una simulazione, tra l’altro, per raggiungere il “break even point” si sarebbe dovuto viaggiare a 14 rimozioni al giorno. Un ritmo che qualche anno fa veniva mantenuto ma che contemplava l’utilizzo di un vigile a bordo del carroattrezzi. Una condizione che tuttavia il Comandante Orefice ha ritenuto non conforme alle condizioni minime di sicurezza sul luogo di lavoro.

Da qui, comunque, sono discesi dissapori e incomprensioni: si ricorderanno i verbali della polizia locale con la dicitura “Sanzioni accessorie: rimozione del veicolo. Carroattrezzi non disponibile”. Una circostanza sempre contestata dagli addetti della Brindisi Multiservizi, che assicuravano di essere reperibili. Dal Comando della Polizia locale, ad ogni modo, lamentavano una scarsa tempestività negli interventi (a ciò vanno aggiunte le valutazioni sui costi effettuate dal Comune). Di certo un accordo e un consequenziale servizio efficiente avrebbe garantito liquidità alla partecipata, che in questo periodo tanto servirebbe.

Sta di fatto che l’ente comunale decise di togliere il servizio alla Bms e di affidarlo all’esterno, non riuscendo mai, tuttavia, a reperire sul mercato un’impresa disponibile. Pertanto la rimozione resta in capo alla Bms ma è effettuata saltuariamente, solo nelle condizioni di massimo disagio.

Un tentativo pare sia stato fatto anche con la Stp che dispone di un proprio carroattrezzi e che avrebbe potuto utilizzare quello della Bms, ma alla fine non se n’è fatto nulla. E in attesa che venga trovata una soluzione, la città (anche se non dispiacerà ai cittadini più indisciplinati) continua a non disporre di un banale servizio di rimozione dei veicoli, con tutti i disagi annessi per quella parte di cittadinanza rispettosa delle regole. Ma anche con un potenziale ammanco per le casse pubbliche, che siano quelle della Bms o del Comune direttamente.