BRINDISI – 28 luglio 2020, Rossi in conferenza stampa preconizza il sequestro del pontile a briccole: “Il Provveditorato per le opere pubbliche ha dichiarato che il pontile a briccole non è conforme al Prp. Il ricorso gerarchico presentato da Patroni Griffi non è stato accolto dal Ministero. Con il DL Semplificazioni non si dice che il Prp non conta più, ma solo che l’iter per l’adeguamento tecnico funzionale è semplificato. A tal proposito, il Comune è stato chiamato a dichiarare il non contrasto agli strumenti urbanistici vigenti. Il Provveditorato però dice che non basta l’Atf. Non è il Comune che deve attestare che l’opera è un Atf, non è nostra competenza, tocca invece all’amministrazione proponente dell’opera. Inoltre dobbiamo esprimerci sulle aree destinate alle funzioni richieste: se non c’è l’area sulla quale c’è da valutare l’interazione porto-città, non possiamo esprimere alcuna dichiarazione di non contrasto. Patroni Griffi convochi il comitato di gestione e lo convinca che l’opera è un Atf, dopodiché chieda al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici di esprimersi. Dal 2013 al 2020 c’era tutto il tempo per fare una variante al Prp. In questi anni piovono sequestri nelle aree portuali, e qualcuno dovrà rispondere di questa situazione. Perché il pontile a briccole, le banchine di Sant’Apollinare, i cui progetti risalgono ad anni fa, non sono stati ancora realizzati? L’autorità portuale presenta progetti bocciati da tutti. Non ci possono essere una serie di Atf, ma al massimo solo una. Serve un nuovo Prp. Se si realizza il pontile a briccole, ci sarà il sequestro dell’area”.
10 agosto 2020, arriva il parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici che sconfessa la linea del Comune, della Regione e del Provveditorato per le Opere pubbliche. Secondo il CSLLPP, infatti, il pontile a briccole “sembra un intervento coerente con gli obiettivi traguardati dal Prp e dalle sue varianti e adeguamenti”. E ancora: “Tali modifiche indotte dall’intervento in parola non sembrano avere rilevanza significativa sulle previsioni di piano, e dunque non ne costituiscono una variante”.
“In definitiva – conclude il Consesso -, in linea con il citato parere del 2009, il caso in esame può essere ricondotto alla fattispecie di un adeguamento tecnico funzionale (come sempre sostenuto dall’Authority, ndr) in quanto non risultano alterati i contenuti generali di piano, rappresentati dagli obiettivi e dalle correlate scelte strategiche, previa verifica di non rilevanza sotto il profilo ambientale, della rispondenza dei requisiti di fattibilità tecnica e di non contrasto con il Prp vigente. In merito a quest’ultimo punto, l’ubicazione dell’opera in questione appare compatibile con la destinazione d’uso della porzione di porto che la ospiterà”.
6 marzo 2021, il Ministero sostiene che il pontile a briccole “è finalizzato esclusivamente al miglioramento delle condizioni di sicurezza durante lo svolgimento delle attività di carico/scarico delle imbarcazioni attraccate; non introduce alcuna modifica alla funzione del PRP, confermando la tipologia di traffico esistente; non causerà un incremento delle emissioni atmosferiche ed acustiche da parte delle navi, in quanto non varia il numero degli accosti e la tipologia delle navi che possono essere ormeggiate; vista la distanza delle aree SIC dal sito d’intervento, non appare in contrasto con la conservazione delle stesse;
prevede la messa in atto di misure di mitigazione e controllo dei possibili effetti sull’ambiente”.
1 novembre 2021, grazie alla predisposizione della gara d’appalto per la realizzazione del pontile a briccole, Grimaldi decide di portare a Brindisi navi più grandi e a impatto ambientale pressoché nullo. Certo, più traffici significano più camion e forse a qualche ambientalista potrebbe non piacere questo. Si ricorderà che Rossi, in merito al deposito Edison, rispose ad Amati: “Per il consigliere regionale le campagne di Brindisi dovrebbero essere disseminate di pannelli fotovoltaici, il porto dovrebbe diventare una stazione di servizio con la fila dei camion in attesa di effettuare il rifornimento del gas”. Quindi ‘sti camion…bah…insomma. Però è sempre meglio che i camion bazzichino a Costa Morena ovest piuttosto che in Centro come accadrebbe se si seguisse il ragionamento di Borri, che vorrebbe il ritorno delle navi nel porto interno!