BRINDISI – L’attuale maggioranza, come altri gruppi in campagna elettorale, promise di riconoscere ai comitati di quartiere una sede come punto di aggregazione e scambio di idee con l’amministrazione comunale, visto il distacco creatosi con la cancellazione delle circoscrizioni.
In una sede si può parlare meglio di: viabilità, inquinamento, caditoie, allagamento strade, pulizie, qualità dell’aria. Tutti problemi che, subendoli e non vedendoli gestiti nell’immediatezza che richiedono, ci costringono a presentarci, cappello in mano, davanti lor signori, elemosinando ciò che riteniamo l’ABC della cosa pubblica. Non è normale questa storia.
Nel nostro caso, non avendo edifici pubblici da utilizzare in zona, si riconobbe nella sede dell’ex presidio sanitario del Casale, lo stabile dove usufruire di un locale per la sede del comitato.
Purtroppo le promesse da campagna elettorale, debiti d’onore verso l’elettore, sono state ampiamente disattese.
Già nel 2018 manifestammo insieme ad altri, tutto il nostro disappunto quando si decise di voler destinare lo stabile a centro SPRAR invece che sede del comitato.
Ora come allora, le cose non sono cambiate molto. Lo spirito che ci spinge a manifestare non è più contro la singola promessa disattesa (a quella poi ne sono seguite tante altre), ma anche contro quell’abitudine fossilizzata dei politici locali, di fare promesse in campagna elettorale, raccogliere consensi e, una volta occupata la poltrona, voltarsi dall’altra parte, disattendendo e misconoscendo quanto detto agli elettori. Ora basta! Non siamo più disposti a tollerarlo.
Ognuno alla manifestazione parteciperà per i propri motivi (i politici per i loro, i comitati di zona per evitare un secondo dormitorio di via prov. san vito, noi per protesta alle promesse mancate, gli anziani che aspettano da anni un centro di ritrovo….etc). Tutti motivi legittimi che andrebbero affrontati alla radice invece di nascondersi dietro l’oramai ammuffita solita accusa risolvi contestazioni.
Infatti, le evanescenti accuse di razzismo, per quel che ci riguarda, ci toccano solo perché ci permettono di misurare, chi le sbandiera, con una profonda malafede ed una posizione doppiogiochista, volendosi difendere da una più che legittima protesta, con uno scudo solidarista stile Riace.
Se la storia cambierà, non dipende da chi occupa le poltrone, ma dai cittadini che rimetteranno al giusto posto, il fulcro dell’agire politico: il cittadino.
IL COMITATO SCIAIA MATERDOMINI