Home Politica Vaccino, Amati: “A Brindisi 90 per cento ricoveri e 100 per cento decessi sono no-vax. Serve altro per ribadire utilità della vaccinazione?”
Vaccino, Amati: “A Brindisi 90 per cento ricoveri e 100 per cento decessi sono no-vax. Serve altro per ribadire utilità della vaccinazione?”
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Vaccino, Amati: “A Brindisi 90 per cento ricoveri e 100 per cento decessi sono no-vax. Serve altro per ribadire utilità della vaccinazione?”

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BRINDISI – “Nella Asl di Brindisi il numero di ricoveri no vax sfiora il 90 per cento, e per i decessi siamo al 100 per cento di non vaccinati. Lo dicono dunque i numeri che le teorie no-vax sono mortifere e indirettamente alimentano il fatturato delle aziende farmaceutiche, cioè proprio quello che affermano di voler evitare rinunciano al vaccino.

E’ fondamentale allora dare un’ultima sferzata alla campagna vaccinale perché quella quota pur minima di no vax, soprattutto con l’apertura delle scuole, potrebbe diventare una fabbrica ambulante di varianti, con il rischio di tornare indietro”.

Lo dichiara il Presidente della Commissione Bilancio e programmazione della Regione Puglia, Fabiano Amati, che rende pubblici i dati dei ricoveri degli ultimi quattro mesi nella sola Asl di Brindisi.

“Dal 1 giugno al 16 settembre in sub intensiva pneumologia (quindi a rischio di vita) ci sono stati 24 ricoveri. Di questi due sono stati i decessi, entrambi non vaccinati. Degli altri 22, 18 erano non vaccinati, e solo 4 vaccinati. Nel reparto di malattie infettive, nello stesso arco temporale, si sono registrati 82 ricoveri, dei quali 61 erano non vaccinati. Tra gli altri 21 vi erano alcuni che avevano completato il ciclo vaccinale, altri che avevano ricevuto solo la prima dose. Come dico spesso, l’affidabilità dei numeri e la loro bellezza sta nel fatto che non possono essere massaggiati a piacimento.

Questi dati assumono peraltro un valore ancora più significativo se si aggiunge anche il così detto effetto paradosso: ossia il fatto che in alcuni momenti il numero di ricoveri di vaccinati e non vaccinati può risultare equiparato. Questo accade però, ci spiegano bene gli esperti, quando le vaccinazioni nella popolazione raggiungono alti livelli di copertura per cui il numero assoluto di infezioni, ospedalizzazioni e decessi può essere simile tra vaccinati e non vaccinati per via della progressiva diminuzione del numero di questi ultimi. Faccio un esempio: se tra gli over 80 si registrano in Italia 456 ospedalizzazioni di vaccinati e 331 di non vaccinati va considerato che gli immunizzati sono oltre quattro milioni e i non vaccinati poco più di 300mila. In termini percentuali, dunque, i ricoveri tra i non vaccinati sono nove volte più alti. Questa è l’analisi scientificamente corretta e quindi più razionale. Abbiamo letto nei giorni scorsi di proposte assurde per tutelare e garantire operatori sanitari e operatori del mondo scolastico che rifiutano il vaccino. E’ assurdo. E’ indispensabile invece, e i dati lo dimostrano ancora una volta, evitare al minimo indispensabile i contatti con chi sceglie di far ammalare gli altri. E mi pare che anche il Governo nazionale stia andando in questa direzione”.