Civitavecchia, Ravenna e Bari: i casi che inchiodano il PD barese e locale sulla disfatta Brindisi
1) A Bari da anni va avanti una battaglia contro la colmata di Marisabella, opera portuale strategica. A portarla avanti, un certo ‘Fronte del porto’, che aveva come sostenitore Dino Borri: “Riferiamo pure – si leggeva infatti in una nota del 2013 di tale associazione – che il presidente pugliese del Fai, Dino Borri, sottoscrive il documento (di opposizione dall’opera) per adesione”.
Le obiezioni sollevate sono le stesse che vengono eccepite a Brindisi per la realizzazione delle opere portuali. Tra le tante, si legge: “Area ad elevato rischio idrogeologico, ampiamente certificato da studiosi ed esperti per i futuri incalcolabili danni al quartiere libertà e all’intera città di Bari per la confluenza di importanti falde sotterranee provenienti dall’entroterra murgiano”.
La differenza è che a Bari li isolano, a Brindisi governano.
2) Civitavecchia, che come Brindisi non movimenta l’1% del traffico dell’Ue, diventerà porto core. Questa vicenda ci fornisce lo spunto per avvalorare la tesi secondo la quale il problema di Brindisi sono il governo regionale di Emiliano e il PD (barese, ma anche brindisino nella sua timidezza).
Il segretario regionale laziale del PD, infatti, afferma oggi: “Siamo stati tra i primi a sostenere che Civitavecchia avesse tutte le potenzialità per diventare un porto core. Abbiamo lavorato molto, come PD Lazio, per arrivare a questo risultato facendoci portavoce di questa richiesta con il governo. L’inserimento dello scalo tra le priorità assolute dell’Ue porterà all’apertura di corsie preferenziali per ottenere miliardi di euro entro il 2027 e portare occupazione e sviluppo su tutto il territorio”.
Sembra quasi di leggere il segretario del PD pugliese, il barese Lacarra. Come facciamo poi a non credere alla tesi dell’europarlamentare Furore che vede in Bari il problema di Brindisi?
3) A Ravenna parte l’avventura del gnl con Edison. Il consigliere Oggiano oggi ha chiesto ai vertici di Enel se esistesse una interferenza tra la zfd di Enel e il deposito di Edison così come ventilato dalla maggioranza cittadina. A quanto riferisce Oggiano, la risposta sarebbe stata un secco ‘no’. Il Comune a nome di chi parla, quindi? Anche su questo tema, il PD ha virato sulle posizioni del sindaco Rossi.
Come è facile osservare, dunque, di responsabilità del governo cittadino e regionale targato PD, su Brindisi, ne possiamo rintracciare a iosa. Dispiace molto, perché avevamo confidato in tutt’altro film. Ma sin da quando è partita la pellicola abbiamo intuito che si sarebbe trattato di un film drammatico.